15/06/00

I campionati invernali di Bardonecchia (bollettino 1953)

Il presente bollettino esce alla chiusura della stagione invernale, ed è quindi doveroso che queste co­lonne accolgano il bilancio dell'atti­vità svolta dagli enti che si occopano di Bardonecchia turistica: l'azienda autonoma di soggiorno e lo ski club. Entrambi hanno strettantente collaborato per la riuscita delle varie ed importanti manifesta­zioni che la nostra cittadina ha avu­to l'onore di ospitare e nulla é stato tralasciato per poter offrire ai nu­merosissimi ospiti - atleti e pub­blico - una signorile e cordiale accoglienza.
Si può dire che quasi in ogni do­menica quassù si siano svolte delle competizioni: gare in tono minore, organizzate per lo più da società cittadine, ma per le quali occorrevano piste tracciate e in buone condizio­ni. Alla loro preparazione ha sem­pre provveduto con la ben nota so­lerzia, capacità ed instancabilità, il direttore della scuola di ski, mae­stro Alfredo Guy, con il quale han­no collaborato tutti i maestri e gli aiuto-maestri alle sue dipendenze, nonché gli Alpini che hanno svolto sulle nostre nevi il loro corso invernale. Chilometri e chilometri sono stati ripetutamente percorsi, per po­tere approntare le varie piste di fon­do e di discesa.

Così hanno avuto brillante svolgi­mento la gara zonale di fondo dell'11 gennaio; il campionato regiona­le giovani valligiani del 18 gennaio, a cui hanno preso parte 27 rappre­sentanti di sette valli Piemontesi: il giovane Luigino Bosticco si é piazzato al sesto posto della sua ca­tegoria; il trofeo Guido Maggiani del 15 febbraio: il trofeo é stato vin­to dallo ski club Bardonecchia per merito dei suoi atleti Giovanni Cecile, Secondo Frugolo e Riccardo eBraud, lodevolmente piazzatesi ai primi tre posti; il campionato zona­le juniores pure del 15 febbraio; il campionato delle sezioni Piemontesi, Liguri e Venete della Giovane Montagna, costituito da una prova di « slalom gigante » e da una di « fondo », il 22 febbraio.
Dal 22 al 29 gennaio l'azzurro Aldo Trivella ha - inoltre - diretto il corso del « centro di addestramento per il salto », alla fine del quale tredici dei diciannove iscritti hanno disputato la gara di chiusura: meritatissima vittoria di Gio­vanni Montabone, seguito da Dino Borgo e Paolo Panizza.
Questa l'attività minore. Le manifestazioni che invece hanno richiesto il maggior impegno al presidente dell'azienda autonoma di soggiorno cav. Mauro Amprino e al presidente dello ski club sig. Giovanni Minasso con i loro diretti collaboratori, sono state la gara internazionale di salto del I febbraio e i campionati assoluti italiani di sci e campionati juniores che hanno occupato tutta la settimana compresa fra il 23 febraio e il 1° marzo.

La gara del 1° febbraio è stata la più importante gara di salto della stagione, facendo essa parte della piccola olimpiade dello sci degli an­ni dispari: degli anni, cioè, nei quali non ci sono nè campionati del mondo, nè Olimpiadi. A queste mas­sime competizioni si supplisce con l'organizzazione di « settimane internazionali », a cui partecipano tutti i più forti specialisti del mondo. La « settimana » del 1953 è stata organizzata da Sestriere, ma per la prova di salto fu interessata la nostra Bardonecchia, dotata di un buon impianto per le prove di salto; ad esso furono apportate opportune modifiche per renderlo perfetto, ed idoneo quindi alle importanza della manifestazione clic vi si è impeccabilmente svolta.
Tutti gli assi europei della specia­lità hanno preso parte alla gala e fra essi ha fatto spicco la medaglia d'oro olimpica Arnfinn Bergmann che ha degnamente vinto davanti all'austriaco Bradl, con uno spettaco­loso indimenticabile volo di di 66 me­tri, compiuto con stile perfetto.
Pochi minuti prima dell' iinizio della manifestazione (alla, quale hanno assistito migliaia di persone), l'altoparlante annunciò che il Sindaco Amprimo dichiarava aperta la pista, del rinnovato trampolino Smith, e tagliava il simbolico nastro tricolore. Facevano ala, al Sindaco il gonfalone del comune e ragazze indossanti il costume di Bardonecchia. Subito dopo la breve cerimonia il diciassettenne asiaghese Tito Tolin apriva ufficialmente la pista, con un bel salto di 42 metri. Prendeva quindi il via il primo con­corrente, lo svedese Asplund, segui­to a brevi intervalli da tutti gli altri. Il più atteso era naturalmente il norvegese Bergmann, numero 19; all'annuncio «partito il pubblico divenne improvvisamente silenzioso e attento, e lo stupendo volo del­l'osso nordico in accolto da uno scrosciare di applausi.
Unica contrarietà della giornata fu il tempo, che fin dalla vigilia si era messo al brutto: una piogge­rella sottile disturbò gli allenamen­ti, e un vento impetuoso si incaricò di fare gelare la pista (sulla quale fu abbondantemente gettato del sale per tentare di autmorbidirla) e gli spettatori, che imperterriti rimasero però ai loro posti fino alla fine della mutifestazione, conclusasi, co­me si è detto, nel migliore dei modi.
Non si era ancora spenta l'eco di questa gara che già, i solerti orga­nizzatori volgevano tutte le loro cure alla preparazione immediata della settimana dedicata agli «asso­luti». La preparazione remota si era infatti iniziata già nell'autunno con l'abbattimento di diecine di piante dei bosco del Colomion, per agevolare lo snodarsi delle piste di discesa; e con il brillamento di al­cune mine, per demolire qualche roccione un po' troppo ingombrante.
Questa edizione degli «asso­luti» è stata per Bardonecchia un bis: infatti nell'ormai lontano 1909 la loro prima edizione fu tenuta a bat­tesimo proprio su queste stesse no­stre nevi: allora allora furono disputate solamente due prove: quella di fon­do vinta dal torinese Mario Corti, e quella di salto vinta da Paolo Kind ; e il numero degli atleti parte­cipanti tu certamente esiguo. Dopo 14 anni le prove da disputare sono diventate sedici e gli atleti ospitati (compresi gli juniores) ben 400 cir­ca. Da queste cifre si può dedurre il notevole sforzo organizzativo, per il quale dirigenti e atleti di tutta Italia non hanno lesinato elogi. Il comitato organizzatore dei campio­nati era composto da: presidente sig. Giovanni Minasso, presidente dello ski club; vice presidente maggiore Aldo Bricco, comandante del Battaglione Alpini Susa; membri: rag. Allemand, dott. Bosticco, ing. De Matteis, maggiore Gastone, si­gnor sibille: segretario geometra Allemand.
Un folto pubblico ha seguito con vivo interesse lo svolgersi delle va­rie prove, dedicando particolarmente i propri applausi ai vincitori delle varie specialità: a Gartner, Gluck e David, rispettivamente pri­mi nelle tre discese; a De Florian, primo nelle due !gare di fondo; a Prunker, primo nella combinata; a Trivella primo nel salto speciale. Le tre gare femminili di discesa hanno visto vincitrice la signora Giuliana Chenal Minuzzo, e quella di fondo Ildegarda Taffra.
Nelle varie gare gli atleti di Bardonercchia si sono comportati bene: Giorgio Colli ha ben figurato nelle
tre discese maschili : e le signorine Liliana Zappi, Anna Serra e Laura Bizzarri (quest'ultima in gara per i colori dello Sci Accademico Italia­no), in quelle femminili. E’ scesa in gara anche Giovanna Marra che - ancora inesperta in fatto di gare - ha saputo portare a termine con coraggio e buona volontà due delle tre prove in programma.
Non si deve infine dimenticare lo «junior » Elio Allemand che nello slalom gigante si è classificato quarto, a soli due secondi dal vincitore, compiendo una bellissima ga­ra: è stato così invitato all'Abetone con altri coetanei, dove, sotto la guida di Zeno Colò, trascorrerà un periodo di allenamento.
Con il nome del giovane Allemand, sicura promessa del nostro ski, chiudiamo questa breve crona­ca degli avvenimenti sportivi della stagione invernale testè conclusasi. Come ognuno può agevolmente constatare, è stata una stagione densa di attività e di responsabilità: il la­voro costante di tutti ha permesso la perfetta realizzazione di tutte le manifestazioni.

Laura Bizzarri