30/03/06

Due amici della montagna (2005)


LAURA BIZZARRI, maestra di sci


Una giovane Laura Bizzarri, l’11 giugno 1964, sulla vetta della Tour Ronde nel Massiccio del Monte Bianco in Val d’Aosta (m. 3.768)















SERGIO BOMPARD, guida alpina


Sergio Bompard, il 22 agosto 1997, in cordata a Les Bans (m. 3.670) del Massif des Ecrins.


Due amici della montagna hanno raggiunto la Vetta più alta
LAURA BIZZARRI, maestra di sci
Il cuore di Laura Bizzarri, alpinista e maestra di sci ha cessato di battere tra le pareti dell’antica villa di famiglia, dopo una vita dedicata alle montagne e alla cultura.
Nata a Torino nel 1924, si trasferì con la famiglia a Bardonecchia dopo la seconda guerra mondiale, riavvicinando le sue radici all’Alta Valle di Susa, avendo la nonna paterna appartenente al casato Roux di Oulx.
Laura ha saputo abbracciare, sin da giovanissima, discipline artistiche e sportive: la letteratura, l’arte, la musica e soprattutto la pratica di molti sport: pattinaggio, pallacanestro, corsa, tennis, golf e sci. Nello sci ha ottenuto le maggiori soddisfazioni. Socia del Club Alpino Italiano dal 1944 ha ricevuto il premio per i cinquant’anni di fedeltà al sodalizio e quello per i quarant’anni del Touring Club Italiano. A fianco di Valter Bonatti ha scalato il Pic Coolidge in Delfinato. Non solo ha compiuto diverse salite alla vetta del Monte Bianco, utilizzando tutte le vie possibili, ma è arrivata là anche con gli sci. Era affezionata alla Valle Stretta perché custodiva tutti i tesori della natura: ruscelli, fiori, piante ed uccellini.
Al compimento dei trent’anni di lavoro presso la Scuola di Sci di Bardonecchia le è stata consegnata una targa ricordo e l’inserimento nell’albo d’oro dei maestri.
Luisa Maletto
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La conobbi in un tempo lontano, sullo scorcio del secondo conflitto. Una bella signorina bionda, dai lineamenti fini: esibiva su una bicicletta di marca un’ampia gonna fiorata.
Io ero ancora una bambina, ma la guardavo ammirata. Era una delle più belle ragazze di Bardonecchia. La rividi per molti anni. Aveva con me maniere gentili. Divenne una apprezzata maestra di sci, una grande esperta di montagna, una ricercatrice infaticabile sul versante antropologico, storico, ambientale. Era una fotografa abilissima e concretava, nella ricerca e nell’esibizione delle sue immagini, la passione per la montagna e per le sue culture che l’animava. La frequentai con piacere: dialogare con Laura era aprire nuove finestre sulla realtà. Anche più tardi, quando i malanni la colsero, non smise di mostrarmi coraggiosamente i risvolti del suo sapere, annidata nella villetta dove conservava una biblioteca preziosa e molti cimeli. Quella villetta che, ora che Laura non è più, dovrebbe diventare un museo, per non disperdere la ricchezza di un approccio alla montagna forte, appassionato e unico.
Maria Luisa Moncassoli Tibone

SERGIO BOMPARD, guida alpina
Una parte importante nella vita di Sergio ha avuto il suo amore per la montagna. Se fin da ragazzo  rrampicava con gli amici sulle pareti rocciose intorno a Bardonecchia, ormai adulto, quando già lavorava, conseguì la patente di guida alpina. Intorno al 1980 ebbe inizio la scuola di sci-alpinismo con le gite sociali
organizzate dal CAI: gli allievi del 3° corso seguivano Sergio che, con passo metodico ed instancabile,  saliva i ripidi pendii che portavano alle cime della Valsusa, della Moriana, della Vanoise e del Beldonne. Le discese in neve fresca o primaverile erano entusiasmanti. La buona tecnica della guida era unita a prudenza e umiltà: rinunciava alla cima e cambiava itinerario se il pendio era troppo carico e minacciava valanghe. In seguito, dopo il 1990, Sergio stesso organizzava la domenica e anche il giovedì, gite in sci con un piccolo gruppo di amici affezionati.
D’estate le scalate organizzate dalle guide, avevano per meta le cime più famose quali il Pelvoux, il Rosa, il Bianco e molte altre. Partecipò anche a spedizioni alpinistiche extraeuropee, tra cui quella alla cima del Mustag-Ata (oltre i 7.000 m.) sull’Himalaya.
Grazie, Sergio, per i molti momenti di gioia che ci hai fatto godere durante le gite da te guidate.
Giuseppina
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Sergio aveva un cuore grande ed entusiasta che non si risparmiava mai. Quando guidava in alta montagna gruppi di alpinisti, non sempre omogenei, specie nelle gite dei fine settimana estivi, era per lui un punto d’onore il portare tutti in cima. Li spronava con la sua determinazione, la sua forza, il suo aiuto concreto. Voleva che tutti dividessero la soddisfazione della riuscita e lo stupore dello spettacolo conquistato.
Grande conoscitore di queste montagne, spesso aggiungeva al percorso classico varianti impreviste e divertenti, indimenticabili. La salita con lui diventava così scuola di vita specie per i giovani cui trasmetteva quel suo stile ruvido, determinato e insieme entusiasta e magnanimo. Gli dobbiamo un grande “grazie!”. 
Anna e Marco