18/02/07

Le Frazioni - Lettera del Parroco (2006)

Carissimi,
come passa velocemente il tempo! Anche se il nostro Bollettino esce solo una volta all’anno, mi trovo quasi all’improvviso ancora a scrivere queste righe di un colloquio che spero (o mi illudo) di fare con voi.
Devo anzitutto ancora ringraziare perché tutti voi, abitanti delle Frazioni di Bardonecchia, avete voluto partecipare alle celebrazioni che la bontà di don Franco ha programmato per i 50 anni della mia Ordinazione Sacerdotale. Grazie di cuore, lo ripeto, per la presenza, per gli auguri, per i doni che, come sapete, ho destinato alle varie chiese. Questo mi impegna ancora di più a donare quel poco che so e posso a vostro favore, per il vostro servizio, finché il Signore vorrà.
La vita dei nostri paesini scorre tranquilla, ritmata dagli eventi di gioia (pochi) e da quelli del dolore, quando siamo chiamati ad accompagnare qualche nostro fratello o sorella all’ultima dimora.
Per il Melezet, in particolare, c’è lo svolgimento di grandi competizioni sciistiche: lo scorso anno erano le Olimpiadi invernali, quest’anno le Universiadi che, seppure in tono minore, ci hanno recato persone di tutto il mondo e anche se qui non trattiamo dell’aspetto agonistico, non possiamo tacere del fatto che molti hanno avuto occasione di visitare le nostre chiese, ammirandone la bellezza e magari con un pensiero al Signore, pur nella varietà delle religioni.
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A questo punto vorrei ritornare su un tema che mi sta molto a cuore: quello dell’educazione cristiana dei fanciulli e dei giovani. Se ho accettato, venendo tra di voi, di fare il catechismo ai bambini delle elementari, è stato perché fossero più uniti alla parrocchia, alla sua vita. Questo purtroppo non avviene sempre, e sovente vedo i bambini al catechismo e non alla Messa della domenica, devo necessariamente ripetermi e dire che il catechismo non è scuola di nozioni ma di vita.
Rimane però irrisolto il problema del giovani della scuola media che dovrebbero prepararsi per la Cresima. Anche qui devo ripetermi: io non ho il tempo materiale di accogliere e seguire anche questi ragazzi! Alcuni lodevolmente frequentano a Bardonecchia, altri rifiutano di partecipare: perché? A Bardonecchia vanno per la scuola, lo sport e tante altre attività, perché non possono andare per il ca167 techismo? È una presa di posizione che non ha senso, specie in questo momento in cui la mancanza di sacerdoti impone di unificare alcuni servizi e ancora più lo richiederà nel prossimo futuro. Non si tratta solo di avere il nullaosta per la Cresima, ma di compiere un cammino di fede in un’età delicata e definitiva per la vita.
È un tema importante e la Chiesa cerca altre vie: sono argomenti complessi che non posso certo trattare in poche righe. Sia però chiaro a tutti che non posso fare sconti al riguardo! Non avremo quindi più le Cresime nelle nostre piccole parrocchie? Non è detto: parliamone francamente, dipende da molti fattori, il numero dei ragazzi, la loro preparazione e, non in ultimo, da Mons. Vescovo.
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Con questo concludo questa breve chiacchierata: altri argomenti li trattiamo informalmente ma con partecipazione nei nostri incontri.
Il desiderio mio è che tutti sentiamo “nostra” la Parrocchia e ci impegniamo perché il Parroco non sia solo a lavorare e a decidere, per questo sono graditi i suggerimenti, i consigli e quando necessario anche le critiche.
Concludo ringraziando tutti quelli che danno una mano in varie incombenze: chiusura e apertura delle chiese, pulizia delle chiese, loro decorazione nelle feste... e tante altre cose che possono sembrare insignificanti ma non lo sono, anzi ci aiutano a crescere nella vita di comunità.
A tutti il grazie più sentito e il saluto più cordiale nel Signore,
il vostro Parroco
don Paolo