14/02/08

I 40 ANNI DI DON PIETRO GUIFFREY


PER I 40 ANNI
DALL’ORDINAZIONE SACERDOTALE
DI DON PIETRO GUIFFREY
Gli anni del ministero parrocchiale di mons. Francesco Bellando a Bardonecchia videro, tra gli altri frutti, anche il fiorire di alcune vocazioni al Sacerdozio e la nostra chiesa di S. Ippolito fu testimone delle solenni funzioni dell’Ordinazione Sacerdotale, un tempo riservate alle chiese cattedrali. Vertice di questo fu l’Ordinazione di colui che doveva diventare il nostro Vescovo, S.Ecc. Mons. Alfonso Badini Confalonieri. Ma non meno importanti e sentite furono altre Ordinazioni, tra cui quella di don Pietro Guiffrey, che quest’anno abbiamo ricordato in modo particolare, nel compiersi dei 40 anni da quell’evento di grazia.
La cronaca darà relazione della celebrazione giubilare, tenutasi la domenica 24 giugno 2007.
La Prima Messa di don Pietro Guiffrey il 26 giugno 1967.

Qui vorrei semplicemente proporre alcune riflessioni in merito, quasi piccoli flash sui cambiamenti avvenuti in questi 40 anni. Mi rifaccio anzitutto al Bollettino parrocchiale di Bardonecchia, come sempre fedele memoria della vita religiosa e civile della comunità.
Era la domenica 25 giugno 1967 e la prima citazione riguarda la chiesa «Sobriamente decorata di alloro» per citare poi i momenti salienti del sacro rito, presieduto dal Vescovo di Susa S.Ecc. Mons. Giuseppe Garneri, accompagnato dai monsignori Luigi Riva e Mario Falaguerra, dal Parroco don Francesco Bellando, da don Serafino Chiapusso che tanta parte avevano avuto nel maturare la vocazione di don Pietro e da tanti altri sacerdoti uniti al Vescovo soprattutto nel rito dell’imposizione delle mani che si rifà alla tradizione apostolica.

Tanti di questi sacerdoti non ci sono più e, nel frattempo, altri due Vescovi si sono succeduti sulla Cattedra di San Giusto, però altre Ordinazioni non ci sono più state. In quegli anni tutti i nostri paesini avevano il loro Parroco stabile:
Melezet, Les Arnauds, Millaures, Rochemolles, Bardonecchia aveva un Parroco, un Viceparroco, il Rettore di Maria Ausiliatrice e almeno 2 o 3 frati francescani al Convento, oggi ...cosa è successo?
Come tutti vediamo, le vocazioni non ci sono più, i sacerdoti sono molto diminuiti di numero, frutto certo di una società che sembra sempre più difficile chiamare cristiana. Cosa si può fare? Mi pare si tengano al riguardo convegni, riunioni, assemblee, campi, giornate, si producono montagne di documenti ma tutte queste montagne non partoriscono nemmeno il tradizionale topolino. Non sono certo io il più adatto a suggerire soluzioni che non sono indubbiamente facili, mi limito a constatare il tutto con tristezza e preoccupazione per quello che sarà un prossimo avvenire.
Alcune Diocesi, tra cui quella confinante di Pinerolo, in un contesto molto simile al nostro, hanno cercato di supplire con sacerdoti venuti dalla Polonia o dai paesi dell’America Latina, mentre da noi questa proposta è caduta come un  assolino nel mare.
Pensando a don Pietro, ai suoi 40 anni di fedeltà e di zelo nel suo ministero, mi viene spontaneo chiedermi: «Ma questi sacerdoti venivano da un altro pianeta?».
Certamente no, venivano dalle nostre comunità, dalle nostre famiglie e ogni paese conosceva molto bene la loro origine, i loro pregi e i loro difetti, come dice l’autore sacro nella nota frase: «Il Sacerdote è preso tra gli uomini, costituito per gli uomini ... perché possa compatire gli erranti, essendo anche lui rivestito di infermità». Ma qui il problema si  agroviglia, si complica terribilmente: dove sono oggi queste famiglie?
Dove sono i giovani capaci di impegnarsi non per qualche tempo, ma per tutta la vita? Ho posto tante domande, non so dare che poche, scontate risposte.
Il 40º di Ordinazione Sacerdotale di don Pietro. (foto Lidio Tancini)
Offertorio pubblico. (foto Lidio Tancini)
Come sarà il domani (non troppo lontano) delle nostre comunità, soprattutto di quelle più piccole?
Torniamo a don Pietro, per felicitarci per i 40 anni di Ordinazione che lo vedono pieno di zelo e di entusiasmo come il primo giorno: il Signore lo conservi a lungo per altri importanti traguardi della sua vita sacerdotale. Per questo non è solo formale l’augurio di “ad multos annos”!
d.p.
 
Domenica 24 giugno la nostra Parrocchia ha voluto festeggiare il 40º di Ordinazione Sacerdotale del suo concittadino don Pietro Guiffrey, che era avvenuta in Sant’Ippolito per l’imposizione delle mani di S.Ecc. Mons. Giuseppe Garneri. Dal Bollettino parrocchiale di quell’anno, tra l’altro, si legge:
«Ancora una giornata di festa è stata quest’anno riservata alla nostra Parrocchia: quella che abbiamo vissuto la domenica 25 giugno, per l’Ordinazione Sacerdotale di don Pietro Guiffrey. La chiesa, che appariva ornata da una sobria decorazione di alloro, ha accolto Mons. Vescovo accompagnato dai monsignori Riva e Falaguerra. In apposite bancate erano i parenti venuti anche dalla Francia, con i genitori ed i fratelli di don Pietro. Erano altresì presenti le autorità locali, civili e militari. (...) Dopo la lettura del Vangelo S.E. Mons. Vescovo ha pronunciato un’omelia fervida e commossa, invitando a riflettere sulla dignità del Sacerdozio. Ha ricordato che il Sacerdozio è un servizio a beneficio dei fedeli.
Terminata la Santa Messa, si è formato nuovamente il corteo che, al suono festoso delle campane, ha lasciato la chiesa. Ma sulla porta del Tempio, ancora una tappa: due bambini, preparati dalle Suore, esprimono al Vescovo e a don Pietro, i loro auguri con poesie d’occasione. Il Vespro solenne è stato officiato dal novello Sacerdote, che ha impartito la Benedizione Eucaristica. Lunedì 26 giugno don Pietro ha celebrato la sua prima Messa».
Dopo l’Ordinazione don Pietro era stato destinato come Viceparroco ad Almese, dove rimase per una quindicina di anni; in seguito per tre anni è stato coadiutore del Parroco di S. Antonino.
Attualmente è Parroco di Borgone e di San Didero.
Nei primi banchi sono presenti i familiari, le sorelle, i cognati, i nipoti ed anche il Sindaco Francesco Avato, il Vicesindaco Claudio Guiffre, i Priori, Vicepriori di S. Ippolito e il gruppo storico con l’antico costume tradizionale.
All’inizio della celebrazione il Parroco rivolge parole di amicizia e di augurio e legge il telegramma del Papa Benedetto XVI ed anche la lettera augurale inviata dal Vescovo Mons. Alfonso Badini Confalonieri.
La Cantoria parrocchiale, diretta da Fabrizio Blandino con all’organo Stefania Balsamo, esegue brani adatti alla celebrazione, tra cui, all’offertorio, l’Ecce Sacerdos in  polifonia.
Concelebrano con il festeggiato, il Parroco don Franco Tonda, il Viceparroco don Antonello Taccori e il Rettore di Maria Ausiliatrice mons. Luciano Vindrola.
Don Pietro all’omelia, con palpabile commozione, ricorda le sue origini bardonecchiesi,  la storia della sua vocazione, citando i compianti mons. Bellando e don Serafino  Chiapusso, ed ha ripetutamente ringraziato per questa festa voluta per lui e in onore del Sacerdozio.
I Priori di S. Ippolito Alberto Micai e Maria Bellando Grimaldi gli hanno consegnato a nome della Parrocchia un pregevole grappolo della scuola di intaglio del Melezet, opera dello scultore Angelo Vachet; i Vice Priori Fulvio Bauda e Franca Francou Rissone, una preziosa pergamena recante la Benedizione Apostolica di Papa Benedetto XVI, e un gruppo di ragazze in costume tradizionale, un curato mazzo di fiori in memoria dei genitori Giuliano e Celestina, del fratello Marcello e della nipote Ivana recentemente scomparsa. Al termine, il Sindaco Avato ha consegnato a don Pietro una targa a nome dell’Amministrazione comunale.
Da sottolineare la presenza alla celebrazione del Sindaco di San Didero Loredana Bellone e delle delegazioni di parrocchiani provenienti sia da San Didero che da Borgone.
Con il Sindaco Francesco Avato e il Vicesindaco Claudio Guiffre. (foto Lidio Tancini)