29/07/11

Vita della Parrocchia 2010

(Bollettino 2010)

FESTE DI INIZIO ANNO 2010 Le feste di questi giorni si susseguono veloci portando ognuna qualche motivo di riflessione per la vita interiore. Venerdì 1° gennaio il risveglio e l’avvio della giornata è difficoltoso. Una ricorrenza civile che la Chiesa rende di precetto con la solennità di Maria SS. Madre di Dio. È questo il principale privilegio di Maria dal quale hanno origine tutti gli altri. Si sovrappone la 43' Giornata della pace, intesa soprattutto come qualità interiore, in quanto è un dono della grazia di Dio. La sera di Capodanno ha luogo al Palazzo delle Feste un applauditissimo concerto del Coro Ensamble d’Harmonies del M.ro Nives Michetti con l’Orchestra Sinfonica giovanile del Piemonte, con musiche di Jacques Offenbach, Nino Rota, Johann Strauss padre e figlio, Franz Lehar.
Altra celebrazione attesa è l’Epifania, con la sua origine antichissima, ......

28/07/11

2010 Concerto d’organo del M° Roberto Bertero

In data 9 agosto 2010 abbiamo avuto l’onore di ospitare il Maestro Roberto Bertero, il quale ci ha offerto un piacevole concerto valorizzando l’organo Collino della nostra chiesa. La serata è stata organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Bardonecchia, a cui va un sentito ringraziamento, con la collaborazione della Cantoria e della Parrocchia di Sant’Ippolito.
A causa delle ridotte dimensioni del nostro strumento il Maestro ha dovuto rinunciare all’esecuzione di complessi brani di letteratura moderna, sua grande specialità. Comunque il programma eseguito con grande perizia si è dimostrato interessante, vario e di facile ascolto, toccando differenti autori e stili. Abbiamo potuto gustare pagine intramontabili di Couperin, Bossi, Bach, Mendelssohn, trascrizioni particolari di Chopin, Lizt e di danze medievali, brani grandiosi e di virtuosità organistica di Buxtehude e Bóhm.

Il pubblico – numeroso e attento – ha apprezzato le sonorità insolite di Satie e soprattutto l’intensa interpretazione del celebre Adagio di Alessandro Marcello, che il Maestro ha saputo regalarci trasmettendo tutte le sue capacità espressive e quelle dello strumento.

Il M° Bertero ha offerto il suo virtuosismo, la sua precisione soprattutto nelle opere di stile austero, dimostrandoci che il suo valore come concertista di livello internazionale è autentico.

Il Maestro è Organista titolare del Santuario della Consolata in Torino e risiede a Rivoli; dunque non si tratta di un eminente ospite venuto da lontano o straniero: la sua preparazione e le sue numerose performance sui più grandi organi di tutto il mondo dovrebbero renderci orgogliosi e capaci di apprezzare e valorizzare ciò che abbiamo “in casa”.

Speriamo di poter avere ancora la gioia di ascoltare il M° Bertero nella nostra chiesa, visto l’alto gradimento del pubblico.

2010 PELLEGRINAGGIO DEL MESE MARIANO: Mantova e Brescello

GITA PELLEGRINAGGIO DEL MESE MARIANO: (19 MAGGIO 2010)

Il pellegrinaggio è dedicato a San Luigi Gonzaga, figlio del Marchese Ferrante Gonzaga fratello del Duca di Mantova. Il nostro Parroco ci aveva già anticipato che, per mancanza di tempo, non avremmo potuto visitare Castiglione delle Stiviere, paese natale di San Luigi. Durante il viaggio, però, don Franco ci ha letto una dettagliata biografia del Santo che ci ha commossi ed indotti a meditare.
La chiesa di “Don Camillo”.
(foto: L. Tancini)
Giunti a Mantova dopo le 11, la nostra guida ci ha accompagnati subito a visitare un magnifico, artistico, gioiello: la grande chiesa dedicata a Sant’Andrea, progettata dal celebre L. Battista Alberti da Rimini, chiamato dal Principe Ludovico II Gonzaga. Scopriamo con stupore che in questa magnifica chiesa, da secoli, sono conservate le preziose reliquie del sangue misto ad acqua e terra di Gesù, raccolte ai piedi della croce dal soldato romano Longino, convertitosi subito dopo aver scagliato la sua lancia nel costato di Cristo. Ci spiega la guida che questa chiesa è stata dedicata a Sant’Andrea, perché è stato proprio questo santo che, in diverse apparizioni, rivelò il luogo in cui era stata sotterrata la sacra reliquia, per proteggerla dalle varie vicissitudini di quei tempi burrascosi. All’esterno ammiriamo il bellissimo Arco Trionfale Romano; la chiesa è stata ampliata a più riprese nel corso di vari secoli.
Il Crocifisso dei “film” “Peppone”.
–custodito nella chiesa di Brescello–
che “parlava” a Don Camillo.
(foto: L. Tancini)
Entriamo, ci accoglie un buio iniziale, c’e una sola navata priva di colonne, procediamo ed il nostro sguardo e attratto da una grande cupola di vetro del famoso architetto Filippo Juvarra, cupola da cui proviene una forte luce in direzione della cripta sottostante contenente la preziosa reliquia. Apprendiamo in seguito che ogni anno la reliquia viene portata in processione la sera del Venerdì Santo. A tale evento partecipa una delegazione proveniente da una cittadina austriaca gemellata con Mantova, i membri di tale delegazione giungono vestiti da Ussari sui loro cavalli bianchi.
Più avanti, stando sulla “piazza delle Erbe”, ascoltiamo altre interessanti notizie relative ad alcuni edifici che man mano ci vengono indicati. Li accanto vediamo una chiesa strana, particolare, e antichissima, romanica, a pianta circolare e in mattoni rossi. Entriamo e preghiamo.
Qui finisce la nostra visita guidata, ora spazio alle foto di gruppo, poi pausa gastronomica alla “Masseria”, dove un buon pranzetto ci riunisce in una calda convivialità.
Rispettando gli orari stabiliti, la nostra gita prosegue per raggiungere la seconda tappa programmata: Brescello, la cittadina ormai famosa per i cinque film di “Don Camillo” e “Peppone”, che lì sono stati girati, a partire dal lontano 1951.
Il nostro Parroco ha celebrato la Santa Messa nella chiesa in cui viene conservato il crocefisso che “Don Camillo” portava in processione e con il quale dialogava, ricevendo dal Cristo ammonimenti e consigli, nelle tante occasioni di scontro con il rivale.
Tutta Brescello, ormai, vive legata a questi due personaggi, per i quali ha anche allestito due musei che naturalmente abbiamo visitato con grande interesse, assieme ad altri angoli famosi sempre accompagnati ed eruditi dalla nostra guida turistica.
Il lungo viaggio di ritorno è stato dapprima allietato dalla visione di un film di Don Camillo e dopo è seguita una parte spirituale con la devota recita del Rosario, del Vespro e di alcuni canti sacri.
Alla 24,15 ci accoglie infine la fredda notte bardonecchiese: grazie don Franco!
Ed arrivederci ai nostri compagni di viaggio!
Noemi Pavese Grisa

2010 Pellegrinaggio diocesano per l’Ostensione della Sindone

Giovedì 22 aprile, ore 17: dalla Piazza del Mercato di Borgovecchio partiamo per Torino. Lungo il tragitto ai nostri due pullman si uniscono, mano a mano che si scende lungo la valle, quelli delle altre parrocchie della Diocesi di Susa. Si va tutti insieme in Pellegrinaggio verso la Santa Sindone.
Il nostro Parroco, per introdurci nell’atmosfera spirituale che ci porterà ad accostarci con maggiore consapevolezza alla visione del Santo Lenzuolo, propone la proiezione di un affascinante documentario storico-scientifico. Ha inizio un articolato discorso in cui, ai fotogrammi che evidenziano i segni impressi sul telo, fanno da contrappunto la narrazione evangelica, la ricostruzione degli eventi storici che portarono la Sindone dalla Palestina a Torino. È il percorso di un viaggio travagliato e avventuroso che si snoda attraverso oltre quindici secoli di storia e successive tappe: Gerusalemme, Edessa, Costantinopoli, Lirey, Chambéry, Torino (1578).
La Concelebrazione presieduta da S.E. Mons. Alfonso
Badini Confalonieri nel Duomo di Torino. (foto: Archivio)
Tra le tematiche proposte dal filmato,a mio avviso, la più interessante è la panoramica sulla ricerca scientifica multimediale finalizzata a determinare il luogo d’origine e la datazione del misterioso Telo capace di accentrare l’interesse di uomini di scienza agnostici, credenti e atei di tutto il mondo. È un susseguirsi di indagini che da fine Ottocento-inizio Novecento fino ai giorni nostri ha visto impegnati fisici, chimici, biologi, botanici, anatomopatologi e, non ultimi, fotografi e tecnici dell’immagine. I risultati di tanti studi, al momento, concordano su due punti cardine: la provenienza geografica della Sindone è riconducibile alla Palestina e la sua datazione collocabile nel 1° secolo dopo Cristo.

20/07/11

2010 O.F.T.A.L. Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes

- Gruppo di Bardonecchia -

Il 2010 sarà ricordato come l’anno del “Segno di Croce” e Bernardetta ha imparato direttamente dalla Madonna a “fare” il segno di Croce. Forse molti di noi facciamo questo gesto in modo veloce e quasi come fosse uno schiaccia mosche. È invece molto importante capire cosa stiamo facendo ed appunto Bernardetta ce lo ricorda.

Da “Lourdes” di gennaio 2010, articolo di P. Horacio Brito: «Alla Grotta, ancor prima di conversare con Bernardetta e di rivelare il proprio nome, la Madonna le ha insegnato a fare il segno della Croce. A farlo bene. A farlo spesso. Da quel giorno quanti osservavano Bernardetta fare il segno di Croce si rendevano conto di quanta importanza avesse per lei questo semplice gesto.

Il segno di Croce di Bernardetta si caratterizzava dalla sua lentezza, la sua ampiezza e il grande raccoglimento con cui lo faceva, Non aveva fretta: alzava la mano destra affinché le dita toccassero la parte alta della fronte, poi riabbassava la mano fino a toccare la cintura, quindi riportava la mano fino alla punta della spalla sinistra e poi a quella destra. In concreto, con questo gesto dava l’impressione di volersi avvolgere come ci si avvolge in uno scialle ... Compiendo questo gesto e pronunciando allo stesso tempo “nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”, Bernardetta si metteva alla presenza di Dio, così com’era ...

Da religiosa, Bernardetta fu interpellata da una consorella: “Cosa bisogna fare per essere sicuri di andare in cielo?”. Bernardetta rispose immediatamente: “Fare bene il segno della Croce è già molto”».

Forza, allora... cerchiamo di autodisciplinarci un po’ e di rendere meno “meccanico” quel gesto che ripetiamo “da una vita”... diamogli questa nuova consapevolezza e tutta l’importanza che si merita e diamo testimonianza, anche così, del nostro essere cristiani.

Riportiamo un pensiero relativo all’esperienza di una giovane dama: «I giorni che ho vissuto a Lourdes in questa nuova esperienza, vicino alla sofferenza, mi hanno fatto sentire responsabile e sicura nell’aiutare il prossimo durante il servizio. Ho riscoperto un grande tesoro: il sorriso di riconoscenza delle persone che ho aiutato e la fiducia ricevuta dalle dame e dai barellieri più esperti. Lourdes è la gioia di partire ogni anno verso quel luogo unico, sapendo di non essere mai soli, ed è proprio per questo motivo che quest’anno ho deciso di cambiare periodo facendo entrare nel mio cuore un’esperienza vissuta a giugno insieme alla Sezione di Torino.

Le paure per la partenza presto sono svanite, pur essendoci poco personale era presente tanta unione e collaborazione che mi hanno permesso di fare una vera esperienza di lavoro. In treno ho conosciuto dame e barellieri: persone che incontravo per la prima volta, ma con le quali si è instaurato subito un buon rapporto.

Il passaggio sotto la Grotta, la partecipazione alle Sante Messe, la Processione Eucaristica, il Flambeaux sono tutte sensazioni che mi hanno toccato profondamente il cuore.

Il rientro è stato un misto di emozioni, tra tristezza per aver lasciato quel luogo unico ma contemporaneamente c’era la gioia del ritorno a casa con cuore carico di emozione, arricchito dal segno indelebile di Maria.

Ma come sempre Lourdes è da vivere e non da descrivere; ringrazio tutte le persone con le quali ho condiviso questo pellegrinaggio».

Arrivederci al prossimo anno, che sarà dedicato al “Padre Nostro”.

Dame e barellieri

2011 GRUPPI E ASSOCIAZIONI - Scuola Materna

Dalla Scuola Materna ... porto con me un dolce ricordo!
Metto nel mio zainetto la voglia di diventare grande, lo sguardo attento, ma affettuoso delle mie maestre, il sapore dei gustosi pranzetti preparati con tanto amore, il cordiale saluto della segretaria, la dolce carezza di Cinzia.

Questo è stato un anno importante, abbiamo lavorato “sodo”, “sodo”; abbiamo vissuto esperienze fantastiche, conosciuto tanti ambienti diversi: la campagna, la nostra amica montagna, la città, la collina ed il profondo e misterioso mare. Poi abbiamo giocato tanto, tanto insieme con compagni più piccoli, ognuno ha portato qualcosa di sé ed a scuola ogni giorno è stato diverso, nuovo.

Il tempo è volato, trascorso troppo in fretta. La festa di Natale, quanti canti ha insegnato la maestra Adriana, quindi è arrivato Babbo Natale, una sorpresa fantastica! 

Durante l’inverno, si giocava meravigliosamente nel “nostro giardino” a scivolare veloci, costruire castelli e scavare buche profonde. 


Con la primavera è giunta l’ora della festa dei diplomini – la festa delle “BALENE” – e l’emozione di essere un po’ più grande e stata immensa.

Dalla Scuola Materna porto con me un dolce ricordo, tante emozioni, sorrisi e pianti, colori e musica e guardo il lungo cammino che mi attende!

Scuola Materna in visita alla chiesa. (foto: C. Prato)

“Le Balene” a.s. 2009/2010

60° della CASA ASTIGIANA

Il Cardinale Angelo Sodano a Bardonecchia

Nonostante fosse lunedì, era affollatissima la parrocchia di Sant’Ippolito il 19 luglio per la Messa di ringraziamento per i 60 anni della Colonia Astigiana “Porta Paradisi” di Via La Rhô, che ha visto la partecipazione del Cardinale Angelo Sodano, e dei Vescovi di Susa e Asti, Mons. Alfonso Badini Confalonieri e Mons. Francesco Ravinale. Oltre che dal Vescovo, la Diocesi di Asti era rappresentata dal Vicario generale mons. Vittorio Croce, dall’economo don Attilio Novo e da parecchi sacerdoti e fedeli giunti in pullman da Asti per l’occasione, tra cui l’ex Sindaco di Asti Guglielmo Berzano.
È toccato al Sindaco di Bardonecchia Francesco Avato l’onore di porgere il saluto ufficiale al Card. Sodano, Decano del Sacro Collegio, ricordando come proprio grazie all’accoglienza offerta dalla Colonia fu possibile dare un tetto agli abitanti di Rochemolles che dovettero lasciare l’abitato montano in seguito alla drammatica valanga del 1961.
Accompagnati dalle note della Banda musicale dell’Alta Valsusa diretta dal M.ro Beppe Maffiodo, che accoglie il Cardinale eseguendo l’Inno Pontificio di Charles Gounod, il Porporato e i due Vescovi, con un considerevole numero di sacerdoti hanno concelebrato la solenne liturgia in onore della Madonna del Portone, compatrona di Asti, effigiata sulle mura della città e titolare dell’omonimo Santuario diocesano.
Il Vescovo di Susa Mons. Badini Confalonieri, che proprio dal Card. Sodano ricevette l’Ordinazione episcopale il 31 gennaio 2001 nella patriarcale Basilica di S. Pietro in Vaticano, ha introdotto la Messa, rievocando i suoi ricordi, quando i bambini ospiti della Colonia si vedevano per Via Medail o sui sentieri della Valle Stretta accompagnati dalle educatrici.
Nell’omelia il Cardinale ha commentato i testi liturgici del giorno, ricordando come sia importante ascoltare la voce del Signore, tracciando un parallelo con l’attività della Colonia Astigiana: «... il soggiorno in montagna può aiutare senz’altro la preghiera e la meditazione, anche noi come San Francesco d’Assisi di fronte alla bellezza della natura adoriamo il suo creatore. Questo è il significato della Colonia: annunciare e fare comprendere la Parola di Dio, e farlo in un luogo in cui Il Cardinale Sodano accolto dal Vescovo di Susa 36 e dal Sindaco Avato al suo arrivo (foto: L. Tancini) hanno grande importanza l’aspetto aggregativo e lo svago, dove sono nate amicizie e anche qualche vocazione». Con i proventi della casa, infatti, don Molino, fondatore della Colonia Astigiana, ha potuto patrocinare gli studi di alcuni seminaristi di Asti.


12/07/11

2010 L'angolo filatelico

Uno... due... trenta anni di Gemellaggio e di Traforo autostradale

Quando si evoca il termine gemellaggio, a Bardonecchia come anche a Modane, è inevitabile il richiamo al Tunnel autostradale del Frejus. Le due cose sono strettamente legate tra di loro anche solo per un fatto temporale: sono nati entrambi nel 1980, a poche settimane di distanza l’uno dall’altro. Vediamo, dopo trent’anni, di ripercorrerne la storia con l’aiuto anche del materiale filatelico ed iconografico (cartoline, buste, annulli speciali) sia italiano che francese che man mano è stato emesso e pubblicato nel 1980, 1990, 2000 e 2010.

Nell’incertezza più assoluta che circolava riguardo alla data di apertura al traffico del Tunnel, la neo costituita Associazione per il gemellaggio con Modane, presieduta dal “vulcanico” e mai dimenticato Maurizio Avato, fissava per il 15 giugno e 29 giugno 1980, rispettivamente a Bardonecchia ed a Modane, i due incontri a suggello del patto di amicizia tra i due Comuni. Allora mancò il tempo per richiedere alle Poste un annullo speciale, ma non la volontà di predisporre comunque una cartolina ricordo che, obliterata con gli annulli ordinari dei due Comuni, ebbe un successo inaspettato tra i partecipanti. L’emozione di avere poi attraversato, eccezionalmente, in pullman il Tunnel non ancora aperto al traffico, rese ancora più straordinaria quella giornata. La decisione di organizzare una mostra filatelica, con relativo annullo speciale, proprio nell’occasione del giorno di apertura del Tunnel si rivelò, con il senno di poi, in quel principio d’estate un’impresa “disperata” e velleitaria stante l’assoluta mancanza di informazioni che bloccava ogni iniziativa e decisione.

2010 AVIS Comunale Bardonecchia

45° di fondazione

Domenica 30 maggio la Sezione AVIS Comunale di Bardonecchia ha festeggiato il suo 45° anniversario di fondazione. Purtroppo la giornata piovosa ha condizionato pesantemente l’intero svolgimento della manifestazione.
La S. Messa per il 45° di fondazione della sezione 
 AVIS di Bardonecchia. (foto: coll. S. Medail)

Erano ben 44 le sezioni consorelle della provincia di Torino che avevano deciso di festeggiare l’importante traguardo raggiunto dalla nostra sezione. Queste, con labari, alfieri e soci avevano raggiunto la “Perla delle Alpi” di buon mattino. Luogo di incontro il Palazzo delle Feste. La Banda musicale dell’Alta Valle era pronta ad accompagnare i partecipanti dal luogo di incontro alla chiesa parrocchiale per assistere al rito religioso e, successivamente, in corteo al monumento ai Caduti ed alla stele dell’Avis.

2010 G.I.S. Gruppo di Intervento Sociale

Relazione sull’attività svolta nell’anno 2010

I 60 volontari del “Gruppo di Intervento Sociale” hanno effettuato in questo periodo 966 interventi, così articolati: a) visite per semplice compagnia: 275 volontari impegnati; b) accompagnamento in passeggiate: 52 volontari impegnati; c) Visite anziani Casa Nazaret di Oulx: 20 volontari impegnati; d) trasporti per visite mediche e terapie varie: 510 volontari impegnati; e) organizzazione e gestione “Mercoledì insieme”: 75 volontari impegnati; f) organizzazione e gestione di una serata di pizza e ballo con gli anziani: 14 volontari impegnati; g) Musico-terapia: 80 volontari impegnati.

Nel corso del 2010 si è confermata l’attività di trasporto per visite mediche e terapie varie. Questo servizio, destinato soprattutto ad anziani, invalidi e a portatori di handicap, cresce in maniera rilevante.

Il G.I.S. continua a gestire: n. 10 telesalvalavita; n. 5 sedie a rotelle per emergenze temporanee. Sei di queste apparecchiature sono state fornite dal Comune, quattro direttamente acquistate dal G.I.S. e vengono assegnate dal nostro Gruppo agli utenti in forma di comodato.

È stata organizzata, per gli anziani, una serata con pizza e ballo per complessivi 90 convitati.

L’appuntamento ricreativo dei mercoledì pomeriggio si ripete per trentadue settimane l’anno e totalizza oltre 700 presenze, quasi tutte donne.

Comitato Direttivo del G.I.S. (Pres. Claudio Bugatti)      

2010 Gruppo Caritas

«Caritas, un anno di lavoro»

Durante la riunione di fine anno del 13 novembre 2010 – tenutasi a Susa – si è discusso del ruolo della Caritas in Valle di Susa. Le situazioni sociali appaiono nettamente differenti confrontando la Bassa con l’Alta Valsusa: sebbene il problema disoccupazione sia diffuso un po’ ovunque, le condizioni sociali stanno peggiorando soprattutto nella Bassa Valsusa, dove le famiglie sentono sempre più forte la crisi e dove il supporto della Caritas è davvero essenziale per cercare di sollevare molte situazioni. A Susa, in modo particolare, è stata creata la “tavola amica”, che offre ogni giorno il pranzo a persone bisognose della città e ad extracomunitari (ogni giorno vengono preparati 20-25 pasti).

A Bardonecchia la Caritas si è occupata nel 2010 di varie attività: innanzitutto la distribuzione di viveri e indumenti alle persone che ne hanno fatto richiesta. Tutte le famiglie bisognose della nostra cittadina possono tranquillamente, nel totale rispetto della loro privacy, avere da noi articoli di genere alimentare e abiti. Non meno importante è la raccolta e vendita di oggetti vari presso la “bottega di Via Grandis” dove ognuno può portare e comprare oggetti, suppellettili, piccoli arredi, indumenti in ottimo stato. La bottega è aperta tutti i giorni nel periodo estivo, mentre nelle altre stagioni solo il sabato e la domenica. Questo piccolo, ma accogliente negozietto funge anche da “centro d’ascolto” per chi cerca lavoro o arredi per la casa.

Eventi “straordinari” di quest’anno sono state le bancarelle del legno – 1 e 8 agosto – quando sono state messe in vendita tutte le piccole/grandi opere artigianali in legno del sig. Aldo Comotti, abile falegname che ringraziamo di cuore; il 13 agosto è stato organizzato il tradizionale “Pozzo di S. Ippolito” che ha richiesto assiduo lavoro da parte delle volontarie (guidate dalla sig.ra Rita Ainardi), ma che ha dato anche ottimi frutti; il 9-10 ottobre le volontarie sono state impegnate nella raccolta di sacchi di indumenti, la cui vendita ha portato a un ricavato di Euro 3.000, devoluti alla popolazione del Pakistan, recentemente colpita da alluvione.

Il gruppo Caritas di Bardonecchia è portato avanti da Nilda Medail, Milena Bompard e Nadia Tria, ma nelle occasioni speciali (quali sono i mercatini, il Pozzo di S. Ippolito e la raccolta sacchi) le volontarie che collaborano con impegno e dedizione sono veramente numerose e a loro va il nostro “grazie” affettuoso.

Ricordiamo infine, con grande riconoscenza e affetto, la sig.ra Clara Chiabrando, che durante gli anni ha confezionato per noi tantissimi articoli in stoffa (dalle borse ai cuscini) e che purtroppo è mancata di recente.
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07/07/11

2010 San ROCCO di GARLENDA (SV)

Nel nostro Bollettino del 2009 alcune pagine sono state dedicate al culto di San Rocco e sue origini, illustrandole con le Cappelle che al Santo sono dedicate sul nostro territorio: alle Manne, Melezet, Millaures, Rochemolles; citandone poi alcune altre dell’Alta Valle: Oulx, Royéres, Chiomonte, Bousson. A queste mi permetto aggiungere un’altra chiesetta dedicata a San Rocco, seppur lontana dalla nostra Valle, ma che ha una sua particolare caratteristica ed una sua storia. Trattasi della chiesetta campestre di San Rocco di Garlenda (Savona). Una chiesetta molto più vicina al Mar Ligure che alle nostre montagne, ma una ennesima conferma della universalità del culto di questo Santo.
(foto: t.col. G. de Franceschi)
Principale caratteristica di questo San Rocco è il pulpito collocato all’esterno, su un angolo della facciata. M’ero trovato lì in occasione di un matrimonio, e tra un preparativo e l’altro l’indaffarato Parroco don Mauro Marchiano me ne diede la spiegazione: alla festa di San Rocco – il 16 agosto – erano centinaia e centinaia i fedeli che accorrevano a parteciparvi, ma la capienza della chiesetta è di poche decine di persone; altre decine riuscivano a sostare all’ombra della plurisecolare quercia antistante la facciata; poi a centinaia e centinaia i fedeli occupavano i prati circostanti, come testimoniano le foto d’epoca. Ben pochi potevano seguire la Messa direttamente, ma il pulpito esterno, dove al momento giusto il celebrante si spostava, consentiva a tutti di ascoltare almeno la “predica”, fin dove almeno poteva giungere la voce del sacerdote, ché un tempo gli “altoparlanti” non li avevano ancora inventati.

L’attuale aspetto della chiesetta (recentemente restaurata da don Mauro) risale al 1890, distrutto da un terremoto il precedente oratorio; comunque da documenti parrocchiali ed antichi Statuti, in zona il culto di San Rocco si può far risalire al 1586...

Qui il 29 maggio 2010 si sono sposati Andrea De Giorgi e Stefania Martucci. E mentre la famiglia della sposa ha in zona la tenuta “Bosco di Carlo”, dove si sono poi svolti i festeggiamenti nuziali, Andrea ha anche radici in Bardonecchia.

Andrea ora è docente di Archeologia e Lettere Antiche alla Case Western University di Cleveland (Ohio - USA), ma infanzia e giovinezza le ha trascorse a Bardonecchia, durante le vacanze estive ed invernali nella casa di famiglia. Casa che ormai i genitori, Eli e Gloria, frequentano poco, ma ci pensano figli e nipotini...

Giuseppe de Franceschi
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«Credi per comprendere: comprendi per credere» (Sant’Agostino)
Dal “Compendio” n. 29

06/07/11

Sant'Anna al Ciatau

Sant’ANNA al CIATAU
Solamente nella primavera dell’anno 1994 si era provveduto a compiere lavori sostanziosi al tetto della Cappella di S. Anna, per fermare, in quell’occasione, le abbondanti infiltrazioni di acqua piovana che stavano danneggiando il soffitto. La Ditta Edile di Paolo Grimaldi aveva sostituito le travi ammalorate, posizionato il tavolato, impermeabilizzandolo, con fogli catramati. In quella circostanza, ritenendo di fare bene, per non appesantire la spesa, si erano riposizionate sul tavolato le vecchie lose. Ma è pur sempre vero l’antico adagio: “Chi più spende, meno spende”! In pochi anni quelle vecchie lose si sono ulteriormente rovinate, riducendo la copertura a una indecorosa pietraia, con la necessità di mettere mano al più presto a nuovi    interventi.
La Cappella di S. Anna restaurata. (foto: L. Tancini)
È dunque tornato, nei mesi di giugno e luglio 2010, Paolo Grimaldi con i suoi operai, ai quali, ora, a cose fatte, bisogna rivolgere parole di lode per l’ottimo lavoro compiuto. Il tetto è rinnovato con belle losette di Luserna; grondaie e discese di rame; la facciata completamente scrostata. Ora appaiono le pietre a vista, con quelle angolari di tufo, ben squadrate e imponenti. Anche le altre tre pareti esterne sono state completamente rinzaffate con nuovo intonaco. Alla base dell’edificio, per una profondità di circa un metro, una speciale guaina protegge dalle infiltrazioni di umidità. Lo stesso scopo ha il marciapiede tutt’attorno la Cappella.
Il decoratore Bruno Romanello, coadiuvato dalla Ditta Lussiana, accreditata alla Soprintendenza, ha compiuto l’elegante decorazione esterna e interna dell’edificio, con colori che mettono in risalto la natura settecentesca del manufatto [da un riscontro lapideo dell’edificio stesso, ora diversamente collocato, la costruzione potrebbe risalire all’anno 1645 - N.d.R.], con la volta a vela e il cornicione.
Anche l’artigiano Andrea Mainardi ha fatto la sua parte. A lui è toccato progettare e realizzare l’altare per la Messa al campo, da usare il giorno della festa e da collocare, ingegnosamente piegato, nascosto, per il resto dell’anno, a lato della porta d’ingresso. Un bel lavoro!
Ora, soprattutto nei mesi estivi, chi si trova a passare nei pressi del Forte Bramafam, magari diretto al Pian del sole e oltre, fermandosi davanti a Sant’Anna, può esclamare: «Che bella Cappella!». Sbirciando dalla finestrella della porta potrà vedere, ben collocata in alto, la statua della sua Patrona, con Maria Bambina accanto a lei, le sedie antiche di gusto francese e la balaustra lignea che divide il piccolo presbiterio dall’aula. Tutto lindo, ordinato, decoroso come si addice alla Casa di Dio.
Ma,si sa, le cose belle costano. La spesa, comprensiva della parte muraria, della ditta per la posa delle lose, del falegname, delle sedie impilabili per la Messa al campo e deinuovi candelieri, è risultata di Euro 38.710,00. Di questa cifra è stato dato un primo acconto. Rimane un debito, al momento, di Euro 14.000,00. Per fortuna, a tutt’oggi non e ancora arrivato il conto del decoratore ...ma arriverà!
S. Anna: benedizione del nuovo Altare da campo e celebrazione
della S. Messa. (foto: P. Bonabello)
Con questo ottimo restauro risulta anche maggiormente valorizzato il Cippo in pietra, accanto all’edificio, con i nomi dei tre fratelli Francesco, Augusto e Alfredo Vallory, periti il 23 aprile 1944 in un campo minato, e dell’artificiere Alberto Vaschetto, morto durante l’opera di sminamento il 23 settembre 1945. Il Cippo, fortemente voluto dal cav. Giuseppe Emilio Bompard, essendo Sindaco il cav. Mauro Amprimo, su terreno concesso dalla signora Ester Suspize, fu inaugurato il 26 luglio 1972.
* * *
Lotteria per la Cappella di S. Anna
Per iniziativa dell’Azione Cattolica parrocchiale, nel corso delle feste di fine anno si è realizzata una lotteria avente come finalità di contribuire al saldo dei debiti per il restauro della Cappella di S. Anna. Inoltrate le domande e ottenuti i permessi dalla Prefettura, per interessamento di Augusta Savarino Re, un vero “battaglione” di persone si è dato da fare per reperire i premi e vendere i biglietti.
Estrazione numeri della Lotteria alla presenza dei
Vigili Urbani del Comune di Bardonecchia
 (foto: L. Pelle)
Vorrei poter ringraziare tutti singolarmente, con il rischio di dimenticarne tanti, compreso quel manipolo di bambini interessati per questo dalle loro catechiste. Non posso esimermi, tuttavia, dal ringraziare: Teresa Garcin, Rita Ainardi, Emanuela Guillaume e Mario Bompard, tra i principali promotori dell’iniziativa. Grazie anche alla signora Rosanna Montabone Avato che ha concesso di porre in mostra i premi nella vetrina di sua proprietà in via Giolitti. L’estrazione è avvenuta il giorno sabato 5 febbraio 2011 presso l’Oratorio e ha visto la seguente classifica: 1° premio: computer - n. 2644; 2°: scultura in legno - n. 5282; 3°: quadro del pittore G. Rognone - n. 2310; 4°: set valigie - n. 6468; 5°: coppia comodini stile rustico - n. 6175; 6°: cesto specialità dolciarie - n. 3853; 7°: cassapanca stile rustico - n. 3888; 8°: carrettino in legno porta fiori - n. 4851. Sono stati estratti altri 18 premi di consolazione abbinati ai seguenti numeri: 4486 - 4596 - 2091 - 2214 - 6398 - 0305 - 4568 - 5169 - 0790 - 4755 - 6960 - 1541 - 1903 - 3832 - 4185 - 4527 - 1162 - 6265.
Grazie infinite a coloro che hanno offerto i doni messi in palio: Walter e Augusta Re, Emanuela Guillaume, Giancarlo Pollone, Aldo Comotti, Pasticceria Ugetti, Mario Gho, Mario e Mariapia Bompard, Erosia Sacco, Ristorante Etable, Rita Pinto.
Il ricavato dell’iniziativa, detratte le spese, si è rivelato di € 5.851,00.

2010 Pellegrinaggio a Chambéry

IN MARGINE ALL’OSTENSIONE DELLA SINDONE: Pellegrinaggio a Chambéry

Mai, come nel 2010, la Sindone è stata al centro dell’attenzione di tutto il mondo. Fin da quando il 2 giugno 2008, ai pellegrini della Diocesi di Torino convenuti a Roma, il Santo Padre annuncia la sua Ostensione dal 10 aprile al 13 maggio 2010 nel Duomo della loro città, l’interesse per il sacro lino va aumentando e mai, nelle ostensioni precedenti, tante notizie, tante scoperte e tanti documenti commuovono i credenti e, sicuramente, fanno riflettere anche chi è dubbioso o scettico al riguardo. Si diffondono presto i filmati, gli opuscoli, le conferenze sulle nuove scoperte degli studiosi riguardo alla storia e alle caratteristiche (alcune delle quali inspiegabili) della Sindone.

05/07/11

2010 Pellegrinaggio parrocchiale “Sui passi di San Bernardo”


Quest’anno il pellegrinaggio parrocchiale estivo di due giorni si è svolto nella splendida regione francese della Borgogna, con l’intento di percorrere i passi di San Bernardo di Clairvaux, illustre figlio di questa regione. Partito giovedì 19 agosto 2010 alle ore 6 da Bardonecchia, il gruppo di circa 50 persone supera il Traforo del Frejus, diretto a Cîteaux, primo dei luoghi di San Bernardo. Lungo il viaggio don Franco, dopo la recita delle preghiere del mattino per ringraziare Dio del dono del pellegrinaggio, propone alcuni lineamenti della vita di San Bernardo, inseriti nella storia del monachesimo medievale.
Il Castello di Clos di Vougeot incastonato tra
meravigliosi vigneti. (foto: E. Allia)
Bernardo, vissuto tra il 1090 e il 1153, proveniva da una nobile e religiosa famiglia della Borgogna, e certamente il contesto familiare deve aver contribuito a predisporlo ad una vera radicalità evangelica. La madre Aleth era una santa donna della famiglia dei Mootbard, venne a mancare troppo presto e rimase sempre nel cuore di Bernardo; il padre apparteneva alla famiglia dei Signori di Châtillon-sur-Seine ed era una persona influente, il che fece sì che Bernardo potesse entrare nella Scuola dei Canonici di Saint-Vorle de Châtillon, dove studiò fino a 16 anni. Ma, a 22 anni, attratto da una vita monacale più rigida e povera, entrò nel monastero di Cîteaux, ignorando Cluny, dove invece si conduceva una vita più agiata e ricca.

01/07/11

Lettera del Parroco 2010

(Bollettino 2010)


Carissimi,

il nostro Bollettino Parrocchiale arriva, anche quest’anno, fedele al suo appuntamento, annotando gli avvenimenti religiosi, sociali e civili della vita di Bardonecchia. Vorrei ricordarne brevemente alcuni, di cui si parlerà più avanti, diffusamente, con appropriati articoli.

Mi pare che un bell’appuntamento ricco di fede sia stato l’evento dell’Ostensione della Sacra Sindone a Torino dal 10 aprile al 23 maggio, che ha registrato anche dalla nostra Parrocchia una massiccia presenza di pellegrini di tutte le età. Il Sacro Lino, con l’Immagine dell’Uomo Crocifisso si è rivelato, ancora una volta, una stupenda occasione per ringiovanire la fede in Gesù morto e risorto, che è il nucleo dell’annuncio cristiano. Di tutt’altra natura è la seconda segnalazione che desidero fare, cioè, il bel restauro compiuto alla Cappella di S. Anna, inaugurato il 26 luglio, giorno della sua festa. Varrebbe la pena fare una passeggiata al Bramafam e soffermarsi ad ammirarla. La spesa si è rivelata ingente ma ne è valsa la pena. La cura e il decoro degli edifici sacri è, senza dubbio, tra l’altro, un modo per annunciare alla gente del nostro tempo, la presenza di Dio tra gli uomini.