25/09/11

“Trame preziose e reliquiari d’Oriente”

Notizie dal Museo

La mostra:

“Trame preziose e reliquiari d’Oriente”

Con il termine RELIQUIARIO si intende un contenitore di vario genere nel quale, attraverso i secoli, la Chiesa ha custodito alcuni particolari oggetti di devozione, tra cui, in primo luogo le RELIQUIE (dal latino reliquiae = resti) dei Martiri e dei Santi, una memoria fisica, la loro testimonianza viva; ma le reliquie non consistono solamente nei resti mortali dei Santi canonizzati o dei Beati, ma anche negli oggetti a loro collegati, come vesti, attrezzi da lavoro, strumenti delmartirio, che acquistano maggior valore quanto più sono stati a contatto con il Santo.
La locandina della Mostra. Grafico: Manuel Bosc.

Tutti i reliquiari utilizzati nelle chiese cattoliche devono portare il sigillo e l’autenticazione dell’autorità religiosa competente.
Inizialmente la Chiesa romana fu contraria alla traslazione e alla manomissione dei corpi dei Santi venerati nelle basiliche e, alla continua richiesta di frammenti dei corpi dei martiri rispose donando reliquie da contatto, cioè pezzi di stoffa venuti a contatto con le reliquie o bagnate nell’olio delle lampade che ardevano nei santuari.

Quando le basiliche cimiteriali – divenute insicure a causa delle incursioni barbariche e delle ruberie – furono abbandonate, le salme furono traslate e talvolta divise in più parti in modo da poter essere venerate in luoghi diversi.

Le più antiche reliquie nella storia della Chiesa furono quelle portate dalla Terra Santa da Elena, madre dell’imperatore Costantino I; esse consistevano in frammenti della Croce di Gesù e relativi chiodi e parti della scala del palazzo di Pilato.


I reliquiari cominciarono ad essere impiegati intorno al IV secolo; sono frequenti le notizie relative a scatole in metallo, legno, avorio contenenti reliquie che vengono deposte negli altari nel momento della loro dedicazione o, seppellite nelle tombe dei defunti per propiziarsi l’intercessione del Santo nel giorno della Risurrezione o portate al collo o custodite in casa come oggetto di devozione.

Nel periodo medievale, in particolar modo dopo il 1000, accrebbe nel popolo cristiano l’interesse verso le reliquie, ecco allora lo sviluppo dei pellegrinaggi verso luoghi che diventano significativi per il fatto di possedere il corpo o i resti di qualche Santo famoso per i miracoli a lui attribuiti.

Con il passare del tempo questo culto fu oggetto di interessi economici, molte reliquie furono vendute o trafugate, si crearono degli abusi e la Chiesa cattolica dovette intervenire e istituire una severa regolamentazione, in base alla quale l’autorizzazione al culto di una reliquia era subordinata all’esistenza di una documentazione che ne provasse l’autenticità o l’esistenza di una lunga tradizione.

I reliquiari acquistarono una visibilità sempre maggiore e mantenendo le linee di un cofanetto si avvicinarono alla forma di un edificio rettangolare in miniatura coperto di un tetto a due versanti, rivestito di placche metalliche e ornato di smalti, pietre rare, avorio.

Con l’avvento del gotico le urne nei secoli XIV e XV perdettero sempre più l’aspetto del cofano-cassa romanico, per trasformarsi in piccole cattedrali con pinnacoli, archi rampanti, portali, spesso ricoperte d’argento.

Ma il modo più semplice per conservare delle reliquie era quello di avvolgerle in un pezzetto di stoffa e di etichettarle con una pergamena. Tra i reliquiari tessili qui esposti vi sono i più antichi della Parrocchia S. Antonio Abate di Melezet, di epoca compresa tra il XIII e il XVI secolo, e Bernard Jertoux, inviato dell’Arcivescovo di Torino Mons. Della Rovere, nella Visita Pastorale del 1584 già citava la presenza di una cassettina contenente alcuni reliquiari di tessuto, pergamenati.

Esistono però altri reliquiari che prendono la forma della parte del corpo che custodiscono, sono i reliquiari a mezzo busto, a testa, a braccio, a piede. Possono essere intagliati in legno, dipinto e dorato, ornati con pietre dure o preziose, o rivestiti con metalli nobili come l’oro o l’argento. Essi vengono esposti alla venerazione dei fedeli, o portati in processione nei giorni della ricorrenza del festeggiamento del Santo. In questa sede vengono esposti alcuni esempi di reliquiari a braccio, tutti lignei, dorati, provenienti dalle quattro borgate di Bardonecchia e risalenti al XVII secolo.

Vi sono ancora altri reliquiari di fattura più recente come quelli a ostensorio, baciati dai fedeli durante le funzioni di commemorazione dei Santi e la nostra collezione ne contempla alcuni lignei ed altri realizzati in metalli preziosi che risalgono ai secoli XVIII e XIX.

Le stauroteche sono invece i reliquiari a forma di croce che contengono particelle del legno della Santa Croce; alcuni erano di piccola taglia, da portare appesi al collo (pettorale), vuoti all’interno e che si aprivano mediante una cerniera posta sulla sommità, altri di dimensioni maggiori, talvolta riccamente decorati. Qui sono esposti alcuni esempi che vanno dal rosario con croce d’argento porta reliquie, alla croce rivestita di madreperla di fattura orientale, alla croce lignea, dorata e ornata con pietre dure proveniente dalla Parrocchia S. Andrea di Millaures.

Interessanti anche i cofani lignei, scolpiti e dorati, contenenti le reliquie di vari Santi; il reliquiario di dimensioni maggiori presente in questa esposizione, si trovava sull’altare maggiore della Cappella del Carmine, sfidando il regolamento del Concilio di Trento che lo vietava, prediligendo la presenza di un tabernacolo.

Molte reliquie furono distrutte all’epoca della riforma protestante e nel corso delle guerre di religione combattute nel tardo XVI secolo e nel XVII secolo, altre durante la Rivoluzione francese e più tardi durante le guerre napoleoniche.

Valeria Bonaiti - Daniela Ferrero