02/06/10

Gruppo di Intervento Sociale - G.I.S. (2009)

I VOLONTARI E LE QUALITÀ DELLA BUONA CONVIVENZA
Il Volontariato ha come bussola l’Altro. Non presta servizi per compenso, non lo fa per spirito di sacrificio, né perché deve farsi perdonare qualcosa. Lo fa perché gli dà piacere aiutare qualcuno. Sono molte le persone che hanno questa disponibilità, questo talento. Il G.I.S. dà conto ogni anno dei molti interventi che fanno i suoi volontari, ma credo siano ben più numerosi gli interventi non censiti, non contabilizzati che moltissime persone fanno a beneficio di un parente, di un amico, di un vicino e, in certi casi, perché no, anche di un animale. La gente che si aiuta fa comunità, fa buona convivenza. Ma questi aiuti non risolvono tutto perché ci sono problemi che devono essere affrontati con scelte politiche. Voglio dire che uno Stato può risparmiare anche nei servizi, ma non può prescindere dal fatto che la società può definirsi umana quando aiuta a prendersi cura di coloro che da soli non riuscirebbero a farcela, che le persone siano aiutate a prendersi cura una dell’altra e che tutti noi abbiamo la certezza che queste cure ci saranno offerte nel momento del bisogno. Per buona convivenza e per moralità intendo tutte le azioni eseguite e tutte le regole decise per scongiurare la guerra di tutti contro tutti e la prevaricazione dei forti sui deboli (...). Bisogna riconoscere che questa tendenza si è sempre scontrata con il suo opposto che è la guerra alla moralità. Qualcuno fa risalire l’inizio della guerra alla moralità alla domanda di Caino: “Sono forse io il custode di mio fratello?”, domanda con la quale Caino chiedeva una prova che fosse realmente suo dovere prendersi cura di suo fratello e che questo prendersene cura potesse diventare un dovere solo per ordine superiore. Ora, a molta distanza di tempo, a giudicare dalla forza e dall’importanza con cui la cosa pubblica tutela la convivenza nella nostra realtà, quella domanda di Caino ha trovato autorevoli risposte. (...) 


Così, tra le carte che la buona convivenza può giocare in questa situazione difficile, ecco lo sviluppo del volontariato che obbedisce non alle regole ma alla pressione oggettiva ad essere morali, quella pressione figlia della fortuna che abbiamo di essere in salute e di abitare silenziosamente questo pianeta con altri esseri viventi. Un essere morali che non obbedisce ad alcun “devi”, che non ha potere coercitivo e ha come bussola l’Altro del quale conviene prendersi  cura, non in ragione della sua forza ma della sua debolezza. Mi scuso per questo modo di richiamare l’attenzione sulle sorti di tutte le organizzazioni di volontariato, sul consenso che le deve sostenere e che deve sostenere i volontari, che sono ormai diventati le truppe di prima linea, perché è dal loro servizio e dalla loro generosità che dipendono non solo il sollievo e il benessere di molte persone meno fortunate, ma anche, come si diceva, la qualità della buona convivenza.
Il Presidente: Claudio Bugatti

UN NUOVO PULMINO PER IL G.I.S.
Il presidente del G.I.S. Claudio Bugatti  e la segretaria
Franca Allizond Tournour
Per il G.I.S. l’anno 2009 ha segnato il rinnovo del suo parco automezzi, utilizzati per il trasporto di persone disabili e anziani verso i centri medici della Bassa Valle e dell’area metropolitana torinese. Già nel mese di febbraio, grazie ad un intervento finanziario del Comune, era stato possibile acquistare un nuovo pulmino in sostituzione di uno dismesso. Nello scorso mese di novembre ne è stato acquistato un altro, grazie al contributo di 10.000 Euro donati dalla Fondazione CRI. La restante parte è stata coperta in parte da unfondo proprio del G.I.S. ed in parte da una somma che verrà rateizzata fino a marzo 2010. Questi servizi di volontariato diventano ogni giorno sempre più necessari e sempre più frequenti.
«I due vecchi pulmini – ha commentato Claudio Bugatti, presidente del G.I.S. – avevano totalizzato un ammontare di chilometraggio troppo rischioso (quello con la pedana poi ha raggiunto i 250.000 km) per continuare la nostra attività di volontariato. Certamente il fondo, che noi abbiamo impiegato, è stato creato in parte con il contributo annuale del Comune ed in parte da introiti giunti dalla beneficenza e molte volte anche dalla grande sensibilità di alcune persone, che avendo disponibilità finanziaria e apprezzando il servizio ottenuto elargiscono somme di denaro in più rispetto al contributo richiesto. Probabilmente su questo nuovo mezzo verrà installata la pedana per i trasporti di disabili, trasferendola da quello vecchio. Con due nuovi pulmini ora si profila una necessità non sottovalutabile che è il ricovero in garage. Fino ad oggi uno rimaneva su un parcheggio e l’altro nel garage del Palazzo delle Feste, ma le basse temperature della notte creano problemi di avvio e di messa a punto in prima mattina, perché quasi sempre un trasporto verso le strutture sanitarie torinesi viene effettuato nelle prime ore della giornata. Per ora ci siamo rivolti al Comune ed in particolare all’assessorato di competenza per risolvere la situazione. L’assessore Maurizio Franceschini sta valutando soluzioni possibili, una fra tutte potrebbe essere quella di ritirare un pulmino in un garage della Croce Rossa e l’altro?». Il G.I.S. opera dal 1991, offrendo, soprattutto a chi ne ha bisogno, la possibilità di raggiungere strutture sanitarie lontane dal luogo di residenza in una maniera accettabile dal punto di vista umano. Spesso si tratta di persone disabili, o anziani senza auto propria, o senza il sostegno di familiari. Come si sa la situazione dei collegamenti pubblici (treni o bus) con l’area metropolitana torinese è alquanto deficitaria ed ecco che i venti volontari del G.I.S. ogni giorno offrono la loro disponibilità per alleviare il sacrificio fisico, necessario a raggiungere un ospedale o un centro medico per effettuare esami, visite o terapie. Purtroppo, spesso, tra le richieste di trasporti ci sono anche quelle al centro tumori di Candiolo, il cui collegamento pubblico con Bardonecchia proprio non esiste, se non affidandosi ad una miscellanea di treni e bus, spesso in ritardo, per la cui percorrenza occorre un’intera giornata di trasferimento.


Quando il presidente Bugatti alla festa del 17º anno disse che nel 2007 si era toccata la cifra di 370 trasporti in un anno, sembrava già un record, ma a conti fatti nel 2009 se ne sono registrati ben 430!
Luisa Maletto