30/01/15

Confraternita del SS Sacramento - Contabilità

Alcune notizie sul registro della contabilità della
Confraternita del Santissimo Sacramento
ricerca e trascrizione di Guido Ambrois

Il registro è composto da 119 fogli ed è è provvisto di una copertina in cartone rigido chiudibile dai tre lati con nastri allacciati. Nel libro è presente un foglio volante, attualmente posizionato in testa al volume. Su un suo lato è stato compilato un indice, nell’altro lato, a volte sovrapposti a parole molto sbiadite ed illeggibili, compaiono varie scritte e numerosi conteggi in lire, soldi e denari, di cui non è possibile dare una interpretazione. La prima pagina del registro è stata eliminata e ne rimane solo più un frammento.  Anche il foglio 17° è stato asportato completamente.
Le annotazioni coprono l’arco di tempo dal 1711 al 1797. Non tutte le pagine sono state scritte completamente; alcune recano solo alcune frasi, alcune sono rimaste in bianco.
L’impiego del registro non segue un ordine sequenziale né cronologico. Probabilmente le varie persone susseguitesi nel tempo lo hanno utilizzato seguendo criteri diversi. Le annotazioni sono effettuate dai procuratori della Confraternita che periodicamente effettuano il rendiconto al Parroco ed alle principali cariche della Confraternita. A titolo di esempio si riportano un paio di verbali (la trascrizione segue fedelmente la disposizione del testo).
   Ce 8e juin 1777 par devant nous curè soussignè
se sont presentes assemblès le recteur et principeaux
de la Confrerie des penitens pour dechargèr jeanbaptiste
faure de la procure qui reste  acquittè de tout le passeè
par le moyen de neuf livres deux deniers quil a Comptè
le meme jour a antoine Tournoud feu jeanbaptiste
elu procureur en foy Bardonneche
Pierre  Suspize  Curè  Antoine tournoud procureur
joseph agnès  recteur  hippolite Gerasrd vieu
recteur  jean Bte faure vieu recteur
    hippolite folcat maitre de sermonie
  joseph antoine moutoux assistant
 Charles  guionay cancelier
________

Ce dix huitieme juillet mille sept cent septante neuf
    par devant nous Curè soussignè se sont presentes antoine
    Tournoud feu jeanbaptiste procureur de la Confrerie
    des Penitens assistè des principeaux de la Confrerie
    savoir hyppolite Bompard feu antoine Recteur.
    antoine Bourbon feu jean sousrecteur. hyppolite
    folcat feu hyppolite, jouseph ponchier, Consellier
    pour verifier le Compte de susdit procureur, dont
    la reception se monte a deux cent quarante cinq
    livres une sols huite deniers et la depence deux
    cent septante six, six sols dix deniers et par
    conseguence la ditte Confrerie reste redevable au
    procureur de la somme de trente une livre
    cinq sols deux deniers. en foy nous sommes signès
    ce dix huitieme juillet 1779  hyppolite

    Bompard feu antoine Recteur

    antoine Bourbon sousrecteur hippolite folcat
    vis recteur joseph ponchier
                                                       P  Suspixe Curè

(Per l’equivalenza delle varie monete si veda la nota 1)

Sfogliando il libro si evidenziano diverse singolarità.
La numerazione è, per la maggior parte, per singolo foglio (sul recto, in alto a destra) tranne un gruppo di pagine  numerate singolarmente, ad iniziare dal foglio 21. Il suo verso, infatti, è numerato col 22. Nella pagina seguente compaiono tre numeri: 23-22-24. Tale anomalia si riscontra ancora per la  pagina 26 che reca anche il numero 27. La numerazione per pagina continua sino alla 48. Riprende quindi, dal 49, la numerazione per foglio tranne che per le pagine 51 e 52. Risultano così numerati “52” sia la pagina verso della 51 che il foglio successivo.
Altra stranezza è la presenza di un gruppo di pagine, non numerate, che sono state scritte col libro capovolto (alto/basso, destra/sinistra). Queste pagine sono comprese tra il verso del foglio 68 ed il verso del 71. In esse sono registrate le somme incassate dal procuratore Antonio Tournour dal 1777 al 1781. Non emerge alcun motivo per cui il Tournour abbia adottato tale scelta.
La scrittura col libro disposto in modo normale riprende dal foglio 72. Tra i fogli 76 e 77 è presente un foglio non numerato.
Probabilmente, a registro quasi esaurito, sono state utilizzate parti rimaste precedentemente in bianco. Si possono così riscontrare annotazioni con date fortemente in disaccordo. Ad es. la prima registrazione del foglio 3 reca la data 1733 mentre la nota che compare nel suo verso è del 1799.
Inoltre, nella pag. 22 è riportato, in calce ad incassi relativi agli anni 1750, un contratto di affitto datato 1791.
Nella parte iniziale del volume sono annotate, verosimilmente riportate da un precedente libro, le fondazioni per la celebrazione di messe a suffragio di defunti, datate tra il 1711 ed il 1733. Più oltre sono registrate altre fondazioni con date comprese tra il 1748 ed il 1762.
In genere, le cifre stanziate per testamento a tale scopo non venivano subito pagate ma gli eredi  versavano annualmente l’interesse derivante da tale somma. Ogni foglio è intestato ad una singola fondazione e, nelle righe seguenti sono registrati i vari pagamenti annuali.
Compaiono anche annotazioni di obbligazioni e/o prestiti coi relativi pagamenti degli interessi annuali. Sia per le fondazioni che per i prestiti veniva di solito praticato un tasso del 4% con un massimo del 5% (negli anni 1723-27-32-53) ed un minimo del 3,5% (nel 1771 e 1779).
La  Confraternita disponeva di alcuni terreni, in particolare alla Rho, ai Serres ed al Chaffau oltre che a S. Anna, che venivano dati in affitto. I contratti più vecchi, con durata di quattro-otto anni, sono riportati prevalentemente al fondo del volume, ma quelli più recenti compaiono anche in altre parti.
Il compenso per l’utilizzo dei terreni è stabilito a volte in denaro a volte in natura: “emine” oppure “setier” (nota 2) di grano o segale che venivano poi rivendute. Il pagamento doveva avvenire il 30 novembre (S. Andrea) ma tale data il più delle volte non era rispettata.
Nei contratti in alcuni casi è precisata la superficie del terreno (in tese quadre - nota 3); in quasi tutti si riportano i suoi confini, e in tutti si ribadisce che l’affittuario deve averne cura “come un buon padre di famiglia”.
Curioso è il fatto che in uno di questi contratti, in data 1791, l’affittuario è individuato come “Sig.” Lorenzo Bompard, mentre nella registrazione del pagamento del 1794 è indicato come “cittadino” Bompard, indice delle mutazioni politiche a seguito della Rivoluzione Francese e dell’occupazione del Piemonte. Nella stessa pagina si fa specifico riferimento ad un nuovo registro che purtroppo è andato perso, probabilmente a seguito della diatriba di inizio novecento quando i responsabili della Confraternita, a seguito della richiesta del Parroco e del Vescovo, si rifiutarono di presentare i conti.
Anche se sovente i pagamenti degli affitti erano in ritardo, si trova un solo caso di ricorso al giudice.

     A monsieur le juge de Bardonneche

                   Expose humblement Louis Chareun en qualitè
     De procureur de la venerable confrerie des penitens du
     dt lieu disant que par ecriture du 9 may 1782 antoine
     Tournour son predecesseur en la dite charge a donne

     En arrentement a antoine Bourbon du dit Bardonneche

     plusieurs fonds designè par la dite convention sous la Rente
     annuelle de deux Setiers Bled Segle mesure  comble
     payable a chaque fete de St Andrè que le dt bourbon
     inquis de delit Sest absentè des etats Sans avoir payè
     la Troisieme Rente montant a quatre setier Segle
     recourt a Votre authoritè a cequ’il vous plaise
     Monsieur Mander citter le dt antoine Bourbon
     a paroitre devant vous dans le terme prescrit par les
     Royalles Constitutions pour Se voir Condamner
     au payament Et Remission des dits quatre Setiers
     Bled de Rente Echue, ou En payer le prix Selonqu’il
     Sera Reglè par Experts En vers la dtte Confrerie des pents
     et En cas de Contumace Requiert etre pourvu de un curateur
     Enplaid pour la Son Condraditoire La Cause Se devoir
     poursuivre jusque a ordonnance definitise Et Sera
     justice           Louis Chareun procureur                       

Gli affitti erano generalmente compresi tra le 4 e le 6 lire tornesi annue che equivarrebbero a  6 – 9 euro. Per tentare un confronto colla nostra epoca si può ricorrere a quanto riferisce Balzac. L’autore afferma che nel secolo XVIII in Francia il reddito annuo di una famiglia di ceto medio-basso si aggirava intorno alle 500 lire tornesi (775 euro), valore che sicuramente era superiore al reddito dei nuclei familiari bardonecchiesi che campavano di attività agicole montane.
Non è semplice stabilire  il variare degli affitti nel tempo.  Occorre anzitutto distinguere se si tratta di campi o di prati e se questi si trovano presso le baite od in prossimità dell’abitato di Bardonecchia. Sovente i contratti riguardano entrambi i casi con un importo unico. L’esame è ovviamente limitato ai contratti in cui è specificata la superficie degli appezzamenti, trasformando in moneta i pagamenti in natura a seconda del loro prezzo di vendita negli anni corrispondenti.
Per cercare di rendere omogenei i confronti, tutti i canoni sono stati riferiti a 100 mq.
I prati in montagna, di una certa estensione, rendevano nel 1762 circa 1 soldo ogni 100 mq che salivano a 1,3 soldi nel 1766 ed a 1,6 soldi nel 1796. Appezzamenti alla Rho nel 1752 erano affittati a circa 17 soldi. Nel 1796 terreni al Chaffau venivano locati a 4,6 soldi. In Bardonecchia nel 1755 i ricavi degli affitti erano di 13 soldi, salivano a circa 30 soldi nel 1770, per aumentare ancora a 42 ed a 54 soldi nel 1792. Un caso a parte è costituito dall’affitto alla stessa persona di terreni a S. Anna (331 mq) ed alla Rho (926 mq). Il solo appezzamento a S. Anna nel 1770 era affittato a 30 soldi mentre i due terreni assieme rendevano circa 4 soldi nel 1760, 13 soldi nel 1776, per scendere a 5 soldi nel 1778 e nel 1790.
Notizie più dettagliate si possono trarre per i ricavi della vendita delle granaglie dal pagamento in natura degli affitti. Non disponendo del peso specifico apparente, i prezzi sono stati trasformati in soldi per litro e non per Kg. L’emina infatti è una misura di volume e non di peso. Nella seguente tabella si possono rilevare le variazioni nel tempo.
                            Segale                                                            Grano
                                                           
                1749          1,7 soldi/litro                               1750          2,6   soldi/litro 
                1751          1,8                                                1753         1,7          
                1754          1,2                                                1754         1,1          
                1759          1,7                                                1757         1,7          
                1767          1,3                                                1758         1,7    
                1769          1,8                                                1759         1,6                                   
                1777          2,1                                                1761         1,1                                                 
                1780          2,3                                                1762         0,9                           
                1795          3,9                                                1763         1,0                           
                                                                                       1765         1,3 – 1,9                 
                                                                                       1766         1,9                                        
                                                                                       1769         1,7                                   
                                                                                       1771         1,8 – 1,9                              
                                                                                       1772         2,2 – 2,7                       
                                                                                       1773         3,2 – 2,1 – 1 5                  
                                                                                       1775         3,0                        
                                                                                       1779         2,6                                                         
                                                                                                                        
Parti del libro, a gruppi di fogli, sono state utilizzate per la registrazione delle entrate (da questue, servizi funebri, elemosine, oboli di nuovi confratelli, affitti o prestiti) e delle spese. Queste ultime comprendono sia i pagamenti di tasse dovute per la proprietà dei terreni (taglie e decime) sia, per la maggior parte, gli esborsi per l’esercizio del culto: retribuzioni al Curato od al Vicario per le messe celebrate e per il pellegrinaggio annuale al Monserrato, compensi ai cantori, spese per riparazioni di oggetti, acquisto di ceri o candele di cui è specificato il peso, il costo e se si tratta di cera bianca, gialla o “di grasso”. I costi per il loro acquisto sono abbastanza stabili nel tempo.
Per le candele di cera gialla oscillano tra i 27 ed i 30 soldi la libbra (circa 55 – 61 soldi al Kg). Quelle di cera bianca costavano generalmente 30/32 soldi la libbra ( 61/65 soldi al Kg) con un minimo di 27 soldi la libbra (57 soldi al Kg) nel 1770 ed un massimo di 35 soldi la libbra (72 soldi al Kg) nel 1777. I ceri avevano un costo paragonabile alle candele in cera bianca in quanto venivano acquistati mediamente a 28 soldi la libbra (57 soldi al Kg) con un massimo nel 1765/66 di 38 soldi la libbra (78 soldi al Kg). Molto meno, ovviamente, costavano i “ceri di grasso” per la maggior disponibilità della materia prima. Le spese oscillano quasi sempre intorno agli 8/9 soldi la libbra (circa 16 soldi al Kg) con un minimo di 7 soldi la libbra (14 soldi al Kg) nel 1762 ed un massimo nel 1775 di 13 soldi la libbra (27 soldi al Kg).    
Negli anni dal 1769 al 1780 sono registrate anche spese per l’acquisto di olio. Presumibilmente non si tratta di un prodotto per uso alimentare ma per lampade o lumini. La spesa è solitamente di 8 soldi la libbra (circa 16 soldi al Kg) con punte di 10 soldi la libbra (20 soldi al Kg) nel 1780 e di 13 soldi la libbra (27 soldi al Kg) nel 1773.
Le ultime pagine del registro sono occupate dal riepilogo delle fondazioni e dall’indice dei debitori (che si trascrivono mantenendo l’impostazione della pagina originale).

Fondation et Service de la venerable confrerie
des penitens blanc sous le titre de tres auguste
St Sacrement de l’autel erigès a bardonneche

Premierement

          jacque chanoux                              
                                                                    Service ordinaire
         antoine rainaud                                pour le caresme
                                                               
         jacque margaillan                            six
                                                                  ____________________
         mathieu gerard                                         messes basses
                                                                
         Antoine moutoux                                    St barthelemy

         Mathieu gerard                                     St mathieu
                                                                 
         Jean desgenes                                       St semon et ?
                                                                     St andre
         pierre arlaud                                     St thoma

         benoit rouge                                    St estienne
                                                                   
         Laurent Francou                            St jean
                                                                  Les innocens
         gabriel ambrois                                 St mathias
                                                                    Les deux festes de paque
         pierre ambrois                                    St jacque et St philips
        
         catherine folcat                                  les deux festes de pendecoute
                                                                       pour deux service  
         Me Bernard ambrois                            St pierre
                                                                       St jacque
         joseph vallory                               sieur jean degenes
                                                                      pierre ambrois
         pierre beraud                                 
        
         Sr hipolite morel                               

Repartoire Des chapitre

de ceux qui Doivent

     fol 1     Elisabet pascal

+  fol 2     Mathieu baneaud et anne marie beraud

+  fol 3     pierre bompard

    fol 4     jean francois beraud

    fol 5     joseph f ambrois feu gabriel

    fol 6     joseph gerard

    fol 7     francois ponchier    antoine et mathieu moutoux
        
    fol 8     simon blanc

    fol 9     joseph gautier

    fol 10    joseph guifray

    fol 11    jean bompard feu barthelemy      et au mesmes feuillet
                                               acquittee au moyen d’une terre au cottes
    fol +12 jean andre       de ravel
               Rente des fond                jean andre au mesme feuillet
                                                             il ya quittance                  
    fol 13    joseph guiffray

    fol 14    pierre garnier feu alexis

    fol 15    jean bourbon


Guido Ambrois


_________________
La trascrizione del libro sarà inserita prossimamente nel sito: www.bardonecchiasantippolito.blogspot.com

Nota 1: All’epoca le monete utilizzate erano le lire tornesi (abbreviate con lt), i soldi (s), ed i denari 
             (d). Il loro rapporto è il seguente:        1 lt = 20 s           1 s = 12 d.  
             La compilazione del registro è posteriore all’annessione dell’alta Valsusa al Piemonte. Il
             fatto che sovente sia però specificato: lire “di Piemonte” lascia supporre che le due monete
             fossero entrambe utilizzate.
             Nel medioevo in Francia si utilizzavano due “livre”: quella “parisis” nelle zone sotto il
             diretto controllo della corona francese, e quella “tournois” (di Tours) nella contea d’Angiò.
             Col passaggio, nel 1204, della contea sotto il controllo della corona francese si utilizzarono 
             entrambe le monete. A partire dal 1266 la lira tornese divenne l’unita di conto del sistema 
             monetario francese ed equivaleva a 80,84 g di argento.
             Col tempo la lira si è notevolmente svalutata, in particolare con l’adozione della carta-
             moneta. Natalie de Wally nel 1857 ha calcolato che nel 1793 la  lira tornese equivaleva a
             4,41 grammi di argento.  
             E’ stata effettuata una correlazione approssimata tra lira tornese ed euro. Dai grafici si
             ricavano i seguenti valori:
             1 Lira tornese = 1,55  Euro     1 soldo = 8 centesimi circa     1 denaro =   0,7 centesimi circa

Nota 2: Le misure di capacità per materie secche in uso erano:
                Setier - pari a 46,109948 litri.
                Emina -  pari a 23,005556 litri. E’ suddivisa in 8 coppi o 16 mezzicoppi; il coppo in 24
                                                                  cucchiai.
                Quartiere - Equivalente a mezza emina.
                Javedons (in patuà giavidun) - corrisponde a 5,75 litri (Augusta Gleise Bellet, ‘L caie d’la  
                                                                                                         meitre, Alzani ed., 2000).
                (fonte: “Tavole di ragguaglio degli antichi pesi e misure degli stati di S.M. in terraferma 
                              coi pesi e misure del Sistema metrico decimale, Ministero di Agricoltura e 
                              Commercio, Torino, Stamperia Reale, 1849”)           

Nota 3: Le misure di lunghezza e di superficie in uso erano:
            Tesa – misura di lunghezza. Il suo valore varia a secondo della località.
                       Bardonecchia: è pari a 2,273870 metri. E’ suddivisa in sette piedi; il piede in 12 
                                               pollici; il pollice in 12 linee.
                       Melezet. Millaures, Rochemolles: è pari a 1,949037 metri . E’ suddivisa in sei piedi;
                                                                              il piede in 12 pollici; il pollice in 12 linee.       
            Tesa quadrata – misura di superficie. Il suo valore varia a secondo della località.
                       Bardonecchia: è pari a 5,170485 metri quadri. E’ suddivisa in sette piedi.
                       Melezet. Millaures, Rochemolles: è pari a 3,798745 metri quadri. E’ suddivisa in sei
                                                                              piedi; il piede in 12 pollici; il pollice in 12 linee.
            Sestiere (sétèrée) - misura agraria di 400 tese quadrate. Corrisponde a 12,768044 are.
                                           Si divide in due héminées e l’héminée in 8  boisseaux.
            (fonte: vd. Nota 2)

             In documento del 1699 è scritto che per Bardonecchia “la tesa ….. attualmente è segnata in 
             modo poco esatto contro l'architrave di un'apertura di una vecchia casa, in parte rovinata,
             appartenente a  monsignor Ambrois, curato del luogo.”

Nota 4: Le misure di peso in uso erano:                                                                         
             Libbra – per l’alta valle di Susa la “Libbra di Francia” (detta di Marco). Il suo valore è
                           pari a 0,489506 chilogrammi. E’ suddivisa in 16 once; l’oncia in 8 gros; il gros in 3
                           deniers; il deniers in 24 grains. 
             Oncia –  è la sedicesima parte della libbra ed è pari a 30,594125 grammi.

             (fonte: vd. Nota 2)