24/10/17

Bardonecchia e la Grande Guerra - 3 (2016)


PADRE E FIGLIO IN GUERRA: FRANCESCO AUGUSTO E FEDERICO ALLEMAND
Questa bella fotografia ritrae negli anni della guerra la famiglia Allemand: il padre Francesco Augusto e il figlio maggiore Federico in divisa, il piccolo Edoardo e la madre Maria Giulia Mack.
Nel febbraio 1918 il padre venne richiamato alle armi, mentre Federico, ragazzo del ’99, era già partito nell’ottobre 1917: a Millaures rimase la mamma Giulia con il piccolo Edoardo. Sola a pregare che i suoi uomini tornassero. Era questa la condizione di tante donne che furono private del loro sostentamento e che, con l’angoscia nel cuore, dovettero imparare a tirare avanti da sole il lavoro della campagna.
Nel 1917 la famiglia era rientrata da Lyon, dove era emigrata, a causa della chiamata alle armi del papà e del figlio.
Augusto era nato in borgata Prè Richard l’11 dicembre 1876 ed aveva dunque 40 anni quando giunse al fronte; per la sua età avanzata fu inserito nella Milizia Territoriale, 15º Battaglione, dove rimase dal febbraio all’ottobre 1918, quando fu spostato a Torino nel Plotone autonomo di Operai Militari. Il 15 novembre 1918 giunse la licenza illimitata e poté tornare a casa.
Il figlio Federico a quel tempo era ancora trattenuto sotto le armi. Nato il 17marzo 1899 fu chiamato il 7 ottobre 1917 nel 3° Reggimento Alpini, Battaglione Exilles. Arrivò sul fronte del Grappa il 24 dicembre (la notte di Natale) nel 5º Reggimento Alpini con il Battaglione Val Camonica. Federico  faceva parte delle forze nuove, dei diciottenni che riempivano i vuoti lasciati dopo Caporetto. Con la ritirata dell’ottobre 1917 il fronte si era spostato dall’Isonzo al Piave e al Grappa, monte che gli Austriaci avevano assalito da nord nel tentativo di occupare la pianura Padana con l’azione simultanea a tenaglia sul Piave. Il Grappa era ancora privo di un’adeguata organizzazione difensiva, ma i soldati italiani riuscirono a fermare l’attacco nemico. L’inverno era appena iniziato e doveva finiremolto tardi: neve e freddo fino a marzo avanzato obbligarono i combattenti ad un grave disagio nel servizio di linea e dei rifornimenti con camminamenti, trincee e ricoveri sepolti sotto la neve.
Federico Allemand, a destra.
Federico Allemand sovente ritornava con i ricordi al tormento del freddo patito nell’inverno 1917/18: raccontava alla nipote Daniela Garibaldo che quando con i compagni scavava buche nella neve per costruirsi dei ricoveri per la notte, affioravano i morti dei mesi precedenti sepolti dalla coltre bianca; e allora richiudevano la buca e ricominciavano a scavare. Federico corse anche il pericolo del congelamento ai piedi: nelle lunghe marce nella neve un giorno iniziò a sentire come della sabbia negli scarponi che d’istinto cercò di togliere, ma un tenente notò il suo gesto e capì che era il primo sintomo di congelamento. Lo obbligò a camminare, a non fermarsi, ad andare avanti anche quando il dolore incominciava a diventare forte. Fu sempre riconoscente a quell’ufficiale che si era preso cura di lui, giovane alpino.
Federico Allemand lasciò il territorio in stato di guerra il 1º gennaio 1919; rientrato nel 3º Reggimento Alpini, Battaglione Exilles, fu congedato il 29 settembre 1921. Tornò a Millaures e riprese la sua vita senza mai dimenticare la guerra.
Nei primi anni ’20 padre e figlio lavorarono insieme alla costruzione della Decauville; la madre Giulia, dimostrando molta intraprendenza per una donna di quei tempi, organizzò a Le Horres(9), in una baita di proprietà della famiglia, un posto di ristoro per gli operai, una semplice piola con cui poteva arrotondare le magre entrate della famiglia.
Il 29 settembre 1923 Federico si sposò con Elena Allemand: al suo matrimonio si riunirono le due famiglie Allemand, come possiamo vedere in questa bella fotografia del l’epoca. Gli sposi andarono in viaggio di nozze a Venezia con i cognati Alessandro e Berthe Allemand, anche loro freschi sposini. Dal matrimonio nacquero quattro figli: Annita nel 1924, Edoardo nel 1926, Adele nel 1928 e Augusto nato morto nel 1943.

Matrimonio di Elena e Federico Allemand, 29 settembre 1923. Da sinistra in piedi: Alfonso Allemand del Blanc, Cecilia Allemand (figlia di Francesca Vallory) con il marito Massimino Gleise; Francesco Augusto Allemand con il figlio Edoardo e la moglie Maria Giulia Mack; André Vallory del Medail, Josephine Vallory, Alessandro Allemand, don Perrone. Da sinistra seduti: Alfredo Allemand con la moglie Berthe; in costume Francesca Vallory (mamma della sposa); gli sposi Elena e Federico; Silvia Allemand e il marito Jean Mack. La bambina con i fiori è Elena Gleise.

Nel 1926 Federico entrò nelle Ferrovie trovando così, come molti reduci di guerra, una sistemazione sicura. Non trascurò tuttavia la campagna che continuò a lavorare allevando anche una capra, delle pecore, qualche gallina e dei conigli. Morì nel 1969.
Diversa fu la strada dei genitori, che tornarono in Francia con il figlio più piccolo Edoardo.
A Lyon Augusto Allemand faceva il giardiniere e la moglie Maria Giulia lavorò prima in una seteria e poi divenne sarta. Il figlio Edoardo aprì a Lyon un’attività di commercio e si sposò nel 1931 con Marguerite Pichon, signorina della buona borghesia lionese, impiegata di banca: ma al matrimonio non c’era più il padre Augusto, che era morto il 7 giugno 1927 a soli 50 anni, di malattia, all’ospedale della città. La signora Maria Giulia Allemand rimase fino alla vecchiaia a Lyon, dove morì il 17 maggio 1971. La nonna tornava ogni tanto nei mesi estivi a Millaures a trovare il figlio ed i nipoti.


Millaures, anni ’60: Federico Allemand con la nipote Daniela, la mamma Giulia e la figlia Adele.









note ___
9 All’altezza delle Horres c’era lo scambio tra il primo e secondo tratto del piano inclinato a funicolare che permetteva di trasferire su carrellini il cemento arrivato alla stazione di Bardonecchia ai Bacini, da cui poi il materiale proseguiva con la Decauville fino al cantiere della diga di Rochemolles (vedi: E. Tripodi, W. Re, Rochemolles. La Decauville, la diga, la strada e la luce, Pinerolo, Alzani Editore, 2010, p. 32-33). Il piccolo posto di ristoro della signora Allemand era molto vicino alla funicolare e in posizione strategica poiché proprio all’altezza dello scambio.

FONTI: Testimonianza di Daniela Garibaldo, nipote di Federico Allemand. • Testimonianza di Adele Allemand, figlia di Federico Allemand. • Archivio di Stato di Torino, fogli matricolari di Allemand Augusto Francesco e Allemand Federico. • Archivio Diocesano di Susa, atti di nascita Parrocchia di Millaures. • Archives municipales de Lyon - Registres paroissiaux et d’état civil, atto di morte e di sepoltura di François Augustin Allemand; atto di matrimonio e di morte di Edouard Allemand. • Documentazione fotografica di Daniela Garibaldo.